PARIGI – L’Erasmus? Aiuta a trovare lavoro… e partner! Secondo i risultati di un’indagine presentata dalla commaria europea all’Istruzione e la Cultura, Androulla Vassiliou, non solo l’Erasmus “aumenta le possibilità di trovare un’occupazione al termine degli studi”, ma propizia anche la nascita di moltissime storie d’amore che spesso divengono stabili e portano addirittura alla nascita di figli.
Anais Ginori scrive sul Repubblica:
“Circa 40 mila bebè all’anno da quando è stato lanciato il programma, nel 1987. In questi 27 anni, spiega lo studio, quasi un terzo degli studenti (27%) ha incontrato all’estero un partner fisso. Il 33% delle coppie “erasmiane” è mista: con un marito o una moglie straniera”
Il baby-boom:
“Il baby-boom è solo uno dei punti di cui racconta il voluminoso rapporto pubblicato da Androulla Vassiliou, commissaria all’Istruzione e la Cultura. Uno studio realizzato attraverso interviste a oltre 80 mila studenti o ex studenti di tutti i paesi dell’Ue. Il programma, conclude il rapporto, aumenta le probabilità di trovare lavoro. Cinque anni dopo la laurea, il tasso di disoccupazione degli studenti Erasmus è inferiore del 23%. Il 40% di chi ha vissuto questa esperienza si è trasferito in un altro paese dopo la laurea, quasi il doppio di quel 23% che invece non ha seguito questo programma. Infine, il 93% dei ragazzi Erasmus non fa fatica a immaginare di vivere in futuro all’estero, 20% in più rispetto a chi non ha mai studiato fuori. Un bel vantaggio a fronte delle richieste di un mercato sempre più globalizzato.
Il paradosso è che uno dei simboli più apprezzati e di successo dell’Europa è ancora fragile, sempre minacciato dai tagli al bilancio. Il rapporto presentato dalla Commissione ha come obiettivo di dare nuovi argomenti ai difensori di Erasmus e scongiurare nuove drastiche riduzioni. «In un contesto europeo segnato da livelli inaccettabili di disoccupazione giovanile — sottolinea la commissaria Vassiliou — i risultati di questo studio sull’impatto di Erasmus sono estremamente significativi ». Il rapporto dimostra che il 92% dei datori di lavoro cerca nei candidati i tratti della personalità che sono potenziati dal programma: tolleranza, fiducia in se stessi, abilità a risolvere problemi. Prima dell’estate, la Commissaria ha scritto a tutti i ministri della Cultura europei affinché spingano i rispettivi paesi a evitare nuovi tagli. «È un problema costante, generale che coinvolge tutti», ammette Vassiliou. Due anni fa l’Erasmus rischiò addirittura di chiudere”
Gli obiettivi dell’UE:
“L’obiettivo dell’Ue per la mobilità degli studenti è di almeno il 20% entro il 2020. Oggi solo il 10% dei giovani europei si forma all’estero, di cui il 5% con una borsa Erasmus. Nel 2012, ultimo dato disponibile, gli studenti Erasmus sono stati 253mila, di cui oltre 6mila italiani. «Accanto al programma tradizionale — ricorda la Commissaria — esordisce il nuovo Erasmus Plus che offrirà sovvenzioni Ue a 4 milioni di giovani entro il 2020, dando loro la possibilità di sperimentare la vita in un altro paese con studi, formazione, insegnamento o volontariato». E forse anche di di incontrare l’anima gemella”
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