Una meta come poche, un’escursione che unisce storia, magia ed esperienze uniche, da visitare tutto l’anno per scoprirne i segreti.
Visitare le Marche significa immergersi in un territorio che non offre soltanto paesaggi suggestivi, ma anche storie e leggende capaci di incantare. Tra i racconti più affascinanti spicca quello della Regina Sibilla, una figura misteriosa che ha dato il nome a una grotta leggendaria.
La Grotta della Sibilla, conosciuta anche come Grotta delle Fate, si trova nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Secondo la tradizione, rappresenta la porta d’accesso al regno sotterraneo di un’antica sacerdotessa dotata di poteri divinatori e capace di predire il futuro.
Il mistero della Sibilla
A Montemonaco, in provincia di Ascoli Piceno, è stato creato un museo dedicato alla Grotta della Sibilla e alle sue leggende. Tra i reperti custoditi spicca anche la Grande Pietra con incisioni misteriose, rinvenuta sul fondo del suggestivo Lago di Pilato.

La Grotta della Sibilla mescola storia ed esoterismo – (fondoambiente.it) – ladyblitz.it
Questo lago, nascosto tra le vette più alte dei Monti Sibillini, deve il suo nome a Ponzio Pilato, protagonista di antiche narrazioni bibliche. Secondo la leggenda, il corpo di Pilato riposerebbe proprio sul fondo del lago, considerato l’unico luogo degno della sua sepoltura.
In epoca tardo medievale, il Lago di Pilato era frequentato da alchimisti, maghi e streghe provenienti da ogni parte d’Europa. La natura incontaminata e le condizioni meteorologiche mutevoli rendono ancora più suggestive le storie che circondano questi luoghi.
Ma la leggenda della Sibilla nasce ancora prima dell’era di Cristo, attorno a una grotta posta su una vetta nuda e levigata. All’interno della grotta, un passaggio stretto e angusto conduceva a due enormi porte di metallo che sbattevano minacciose tra loro.
Quelle porte erano considerate l’ingresso al regno della Sibilla, donna dai poteri divinatori, fata per alcuni e creatura demoniaca per altri. Molti esploratori hanno tentato di varcare quell’ingresso, riportando tutti testimonianze enigmatiche e misteriose al loro ritorno, un luogo davvero mistico.
Poi improvvisamente la porta fu ostruita, chiudendo per sempre l’accesso a quegli abissi misteriosi, bloccando l’ingresso al regno delle veggenti. Oggi l’esperienza legata alla maga può essere vissuta a Montemonaco, in particolare a Villa Curi, sede del Museo della Grotta Sibilla.
Il museo è nato per raccogliere e comunicare la straordinaria ricchezza di un passato fatto di arte, storia e leggende ancora vive. Le sezioni del museo sono suddivise per raccontare testimonianze artistiche, storiche e culturali del comune di Montemonaco, Grotta della Sibilla compresa.
Tra gli oggetti esposti si trovano libri antichi e pergamene restaurate che documentano la stretta relazione tra paesaggio e tradizione letteraria. Visitare il museo significa compiere un viaggio unico, dove mito e realtà si intrecciano in un racconto senza tempo che sembra non finire mai.
Sui monti Sibillini si nasconde una grotta misteriosa - ladyblitz.it











