Residenza voluta da Margherita di Savoia: un capolavoro eclettico tra storia, natura e suggestioni fiabesche
Una dimora che sembra uscita da un racconto fiabesco, spesso associata al celebre castello di Cenerentola. Questa residenza, immersa in un bosco di conifere e affacciata su panorami che spaziano dal ghiacciaio del Lyskamm fino al Monte Rosa, è un simbolo di eleganza e storia, voluta da Margherita di Savoia, la prima Regina consorte d’Italia.
Durante gli anni dal 1904 al 1925, la Regina Margherita trascorse a Castel Savoia lunghi periodi di villeggiatura, trasformando la residenza in un centro culturale frequentato da poeti e intellettuali, tra cui il premio Nobel Giosuè Carducci e il giovane principe Umberto II. La dimora, oltre a essere un riflesso della personalità della sovrana, divenne simbolo di un’Italia che cercava di conciliare tradizione e modernità.
La Regina Margherita e la nascita di Castel Savoia
Il legame tra Margherita di Savoia (Torino, 1851 – Bordighera, 1926) e la Valle d’Aosta è profondo. Regina consorte dal 1878 al 1900, Margherita fu una figura carismatica e influente nella storia italiana, nota per la sua devozione religiosa, il conservatorismo politico e l’amore per l’arte e la cultura. Appassionata di montagna e alpinismo, fu la prima donna a scalare il Monte Rosa, un’impresa simbolica che sottolinea il suo legame con le terre alpine.

I giardini di Castel Savoia – (ladyblitz.it)
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, Castel Savoia non è un castello medievale, ma una villa ottocentesca che fonde diversi stili architettonici, dal neogotico all’Art Nouveau. La pianta rettangolare è affiancata da cinque torrette cuspidate, ciascuna unica nella forma e nell’altezza, che conferiscono all’edificio un aspetto fiabesco e slanciato.
L’esterno è realizzato in pietra da taglio locale, che si integra armoniosamente con il paesaggio circostante. Gli interni sono un tripudio di decorazioni che omaggiano la casata Savoia e la figura della Regina: margherite stilizzate, simboli sabaudi come l’aquila e il motto FERT, si ripetono su soffitti a cassettoni, boiseries e tappezzerie di lino e seta, opera dell’artista Carlo Cussetti. L’intagliatore torinese Michele Dellera ha lasciato la sua impronta con arredi in legno di rovere e dettagli medievaleggianti di grande pregio.
Una particolarità unica è la collocazione delle cucine, poste in un edificio separato e collegate al corpo principale da una galleria sotterranea dotata di un sistema di rotaie Decauville, utilizzate per trasportare i pasti con carrelli elettrici fino alla sala da pranzo.
Nel vasto parco che circonda la dimora si trova il Giardino Botanico Alpino, nato nel 1990 e ospitante una ricca varietà di flora alpina, dalla Stella alpina al Rododendro ferrugineo. La visita al giardino è gratuita e rappresenta un’occasione per ammirare piante rare in un contesto naturale di straordinaria bellezza, con lo sfondo dei ghiacciai del Monte Rosa.
Dal castello parte anche la celebre Passeggiata della Regina, un sentiero di circa 3 km che attraversa una pineta fino al Lago Gover, un laghetto artificiale che in inverno diventa pista di pattinaggio, proseguendo verso la frazione di Tschemenoal.
La residenza è aperta al pubblico con orari stagionali: da aprile a settembre tutti i giorni dalle 9 alle 19, mentre da ottobre a marzo l’ingresso è consentito dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17, con chiusura il lunedì, salvo eccezioni in estate e nei giorni festivi. Il castello resta chiuso il 25 dicembre e l’1 gennaio. Si raccomanda di verificare gli orari aggiornati sul sito ufficiale prima della visita. I biglietti d’ingresso per gli interni costano 8 euro per il prezzo intero e 6 euro per il ridotto (per gruppi di almeno 25 persone). L’accesso al parco e al giardino botanico è gratuito. Le visite guidate, organizzate per gruppi di massimo 25 persone, partono a intervalli regolari.
Il Castello di Cenerentola - (ladyblitz.it)











