Barbara D'urso, Vittoria Brambilla: dibattito "farsa" su sperimentazione animale
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Barbara D’Urso, Vittoria Brambilla: dibattito “farsa” su sperimentazione animale

13 Gennaio 2014 - di Claudia Montanari

MILANO – Il caso di Caterina Simonsen, la ragazza affetta da quattro malattie rare che a causa di un video in cui si dichiarava a favore della sperimentazione animale è stata vittima di minacce e insulti online, non poteva sfuggire a Barbara D’Urso la quale ha portato la vicenda nello studio di Domenica Live ed ha affrontato il tema della ricerca sugli animali utilizzati a fini scientifici. Tra gli ospiti anche l’ex ministra Michela Vittoria Brambilla, contraria alla sperimentazione, e la naturalista e dietologa Linda Guerra, affetta da malattia e contraria anch’essa.

Caterina, ragazza di 25 anni affetta da 4 malattie rare, nel video della “discordia” spiega di essere ancora viva solo grazie ai progressi della medicina e alla sperimentazione animale e per questo si dichiara a favore. La ragazza è stata attaccata duramente anche dal Pae, il Partito animalista europeo, che ha implicitamente fatto intendere che dietro le dichiarazioni di Caterina si nascondessero interessi della lobby farmaceutica.

«Non vengo pagata da nessuno» ha smentito la giovane, «io parlo solo per me, non faccio parte di nessuna associazione».

E durante la puntata di Domenica Live si è aperto il dibattito sulla sperimentazione animale ma, come si legge su Giornalettismo,

Non sono mancate posizioni retoriche, propaganda e picchi di disinformazione“. 

Scrive Giornalettismo:

“In studio, tra i favorevoli alla sperimentazione c’era la giornalista Francesca Barra, che sull’Unità ha pubblicato una lettera con la quale ha ricordato anche tutti gli insulti subiti sui social network da Caterina Simonsen.

«Certe posizioni da tifoseria sono lontane dalle stesse posizioni degli animalisti. Si parte da assunti etici, per cui non è possibile colpire un animale, e si finisce per colpire l’uomo», ha precisato in trasmissione, condannando gli autori dei macabri auguri on line alla studentessa affetta da rare malattie. «Caterina ha avuto il merito di metterci la faccia, ha riaperto il dibattito in materia. Va precisato che nessuno di noi è favorevole a test che provochino sofferenza negli animali. E che la vivisezione e la sperimentazione sono due cose differenti», ha aggiunto Francesca Barra.

Una risposta diretta a chi si dichiara contrario alla sperimentazione in modo quasi acritico, senza conoscere nemmeno cosa sia effettivamente. E a chi continua a fare confusione, con tanto di propaganda. Come la stessa ex ministra del Turismo Vittoria Brambilla, che sul proprio profilo Facebook aveva annunciato: «Attenzione!!! Per tutti voi amici: il nostro dibattito sulla vivisezione». Anche durante la trasmissione ha continuato a fare disinformazione: «Vivisezione e sperimentazione sono sinonimi», ha azzardato”

In realtà i due vocaboli esprimono due cose diverse:

«Di certo, la normativa europea può essere rivista, va capito come gestire la sperimentazione animale, ma occorre fare chiarezza: la vivisezione è un’altra cosa», ha spiegato invece la giornalista Barra. «Non c’è alcuna certezza scientifica sul fatto che Caterina Simonsen sia viva grazie alla sperimentazione», ha aggiunto Brambilla. Di fronte agli insulti ricevuti dalla ragazza ha cercato di prendere le distanze: «Quelli che hanno offeso la ragazza non sono animalisti. Loro sono pacifisti», ha affermato.”

Presente in studio anche la naturalista e dietologa Linda Guerra, malata anche lei e contraria alla sperimentazione:

“«Lo dico dal punto di vista umano e scientifico: non sono favorevole. Se anche per assurdo la sperimentazione avesse benefici per l’uomo, io mi opporrei: la vita ha un valore sacro in ogni sua manifestazione», ha spiegato Guerra. Sullo sfondo della discussione trovano spazio anche le intimidazioni ricevute da chi, come alcuni ricercatori milanesi, ha difeso le ragioni della sperimentazione animale. Episodi gravi: quasi liste di proscrizione, con tanto di manifesti con nome, cognomi, indirizzi e numero di telefono, dove gli studiosi venivano etichettati e diffamati, con gli appellativi di “assassini e vivisettori”. In studio un altro ricercatore, Roberto Villa, favorevole, spiega: «Non vorrei diventasse una guerra di religione: io ho colleghi che lavorano su metodi alternativi, ma anche loro capiscono che oggi non è possibile del tutto ovviare alla sperimentazione animale», ha spiegato. Lo stesso che ha replicato alla Brambilla sulla vivisezione, ricordando all’ex ministra come questa sia illegale (dal 1986, ndr) e come non sia corretto, considerando la difficoltà tecnica della materia, spiegare ai telespettatori che siano la stessa cosa. Si può sostituire la sperimentazione animale? Il ricercatore ha precisato come, nonostante le posizioni della Brambilla, allo stato attuale la scienza non possa fare a meno della sperimentazione. Ma durante la trasmissione la conduttrice D’Urso sembrava far poco per mostrare le contraddizioni della Brambilla”

 

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