Uno studio suggerisce il legame tra dolcificanti artificiali e malattie cardiache
Uno studio suggerisce il legame tra dolcificanti artificiali e malattie cardiache. Un team di ricercatori dell’Istituto nazionale francese per la salute e la ricerca medica (Inserm) hanno attinto ai dati di 103.388 partecipanti (età media 42 anni; 80% donne) dello studio Web-based NutriNet-Santé, lanciato in Francia nel 2009 per indagare le relazioni tra alimentazione e salute. Nell’analisi sono stati inclusi i dolcificanti artificiali da tutte le fonti alimentari (bevande, dolcificanti da tavola, latticini, ecc.) e per tipo (aspartame, acesulfame potassio e sucralosio).
Come si legge su Medical X Press, il 37% dei partecipanti ha consumato dolcificanti artificiali, con un’assunzione media di 42,46 mg al giorno, che corrisponde a circa un singolo pacchetto di dolcificante da tavola o 100 ml di bibita dietetica. Rispetto a chi non li assumeva, i consumatori tendevano ad essere più giovani, propensi a fumare, essere meno attivi fisicamente e seguire una dieta dimagrante. Avevano anche un apporto energetico totale inferiore e un consumo inferiore di alcol, grassi saturi e polinsaturi, fibre, carboidrati, frutta e verdura, ma un consumo maggiore di sodio, carne rossa e lavorata, latticini e bevande senza zuccheri aggiunti.
Durante un periodo medio di follow-up di nove anni, si sono verificati 1.502 eventi cardiovascolari, tra cui infarti, angina, angioplastica, attacco ischemico transitorio e ictus. I ricercatori hanno scoperto che l’assunzione totale di dolcificanti artificiali era associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. L’uso di aspartame era associato a un aumentato rischio di eventi cerebrovascolari, mentre acesulfame potassio e sucralosio erano associati ad un aumento del rischio di malattia coronarica. Bisogna sottolineare che si tratta di uno studio osservazionale, quindi non può stabilire un rapporto di causa-effetto.
Usare molti dolcificanti artificiali aumenta il rischio di ammalarsi di diabete: un consumo anche solo di due settimane è risultato associato ad alterazioni importanti della risposta dell’organismo allo zucchero. Lo ha rivelato una ricerca di Richard Young della Adelaide Medical School, University of Adelaide, in Australia che conferma i risultati di precedenti studi in cui si era già intravisto un collegamento tra uso di dolcificanti artificiali, o di bibite cosiddette ‘diet’ che li contengono, e rischio diabete.
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