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Tumore al polmone, immunoterapia allunga la vita

La immunoterapia allunga la vita dei malati di tumore, compresi quelli colpiti dal cancro al polmone, considerato uno dei “grandi killer”: il 16 per cento dei pazienti con tumore del polmone trattati con il nuovo farmaco immunoterapico nivolumab è infatti vivo a 5 anni. Per la “prima volta – affermano gli oncologi – è dunque possibile parlare di sopravvivenza a lungo termine in una delle neoplasie più frequenti, che nel 2016 ha registrato in Italia oltre 41mila nuovi casi”.

Il dato emerge dallo studio di fase I CA209-003, presentato al congresso dell’American Association for Cancer Research a Washington.

Lo studio ha valutato gli effetti della molecola nivolumab (che attiva il sistema immunitario contro il tumore) in 129 pazienti con cancro al polmone non a piccole cellule avanzato, precedentemente trattati. Le percentuali di sopravvivenza “a cinque anni in tali malati storicamente non superavano il 5%, nivolumab le ha triplicate”, spiega Michele Maio, direttore Immunoterapia Oncologica e del Centro di Immunncologia Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena.

“Siamo di fronte ad un risultato importantissimo, per quanto derivante da uno studio di fase 1, e a un cambiamento epocale, sottolinea Maio. È il primo reale passo in avanti negli ultimi 20 anni in una neoplasia particolarmente difficile da trattare. Il 60-70% dei casi è diagnosticato in fase avanzata di malattia. L’unica arma disponibile era rappresentata dalla chemioterapia, poco efficace e molto tossica. E i farmaci a bersaglio molecolare funzionano solo nei pochi casi che presentano specifiche mutazioni genetiche”.

Grazie ai risultati dell’immunoterapia, sottolinea, “dobbiamo ora ‘abituarci’ a gestire numeri più elevati di pazienti con una sopravvivenza inaspettata fino a pochi anni fa”. Inoltre, “alla luce della tendenza già vista in precedenti studi con farmaci immunoncologici, in particolare nel melanoma, è probabile che queste percentuali si mantengano anche negli anni successivi e che quindi si possa in futuro parlare di pazienti vivi a 10 anni anche per una patologia fino ad oggi a prognosi invariabilmente infausta”.

Nivolumab è il primo farmaco immunoterapico (anti-PD-1) per il quale l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) a marzo 2016 aveva stabilito la rimborsabilità nel trattamento del melanoma avanzato e del tumore del polmone non a piccole cellule squamoso avanzato. Lo scorso febbraio l’agenzia regolatoria ha approvato la molecola anche nel carcinoma a cellule renali e nel tumore del polmone non a piccole cellule non squamoso avanzato.

Ed è recente il parere favorevole espresso dal Comitato per i medicinali per uso umano dell’Agenzia Europea per i farmaci (EMA) per l’uso di nivolumab nel trattamenti dei tumori di testa e collo.

Mari

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