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Denti più bianchi per dimostrare dieci anni di meno

Appurato che l’Elisir di lunga vita vero e proprio, la famosa “pozione magica” che basta berla per apparire immediatamente di 10 anni più giovane, non esista, si ricorre sempre più spesso ai “trucchetti” anti età di ogni tipo: dalla semplice tintura per capelli che copre i capelli bianchi fino ad arrivare ai ritocchi estetici e botox vari.

Eppure, c’è chi giura che basti avere una dentatura bianca smagliante per apparire immediatamente più giovani e… “brillanti”. È quello che si legge, infatti, sul “Corriere della Sera” in un articolo in cui si parla, appunto, di quanto sia importante una buona igiene dentale anche per apparire più giovani. In fondo, avere una dentatura impeccabile è da sempre il cruccio di numerose star del cinema e nomi famosi, tanto che star del calibro di Tom Cruise o Catherine Zeta Jones non hanno resistito ( e per fortuna) al fascino dei denti perfetti.

Sul Corriere della Sera si legge: “L’ effetto più desiderato? Un’ armoniosa asimmetria, ma luminosa, come quella richiesta da Kate Middleton al francese Didier Fillon prima di diventare duchessa di Cambridge e sposare il principe dei suoi sogni. «Aumentano i pazienti che si sottopongono a un trattamento sbiancante – spiega Rosa Maria Gobbi, medico chirurgo specialista in odontostomatologia e docente di Estetica facciale all’ Università di Torino -. Il colore dimostra l’ età della persona. È una tecnica semplice, veloce e indolore”.

Ma come funziona lo sbiancamento ai denti? Innanzitutto è bene sottolineare, come si legge sul sito Odontoclinic.it, che “al contrario di quanto si possa pensare non è lo smalto che determina il colore dei denti. Esso infatti non possiede un colore proprio, è traslucido: dalla sua superficie traspare il colore della dentina sottostante. Col passare del tempo però lo smalto può colorarsi assorbendo pigmenti da cibi e bevande, mentre la dentina tende ad ispessirsi per apposizione continua nella camera interna presente nella corona dei denti. Ciò fa sì che con l’invecchiamento i denti si scuriscano e perdano la loro originaria brillantezza”.

Esistono tecniche professionali di sbiancamento dei denti e metodi “fai da te”. Le tecniche professionali vengono attuate o direttamente nello studio odontoiatrico o comunque con la supervisione di un professionista medico od odontoiatra.
Tra i vantaggi di sottoporsi ad un trattamento di sbiancamento dei denti professionale ci sono indubbiamente la visita preliminare, la garanzia di raggiungere il più elevato sbiancamento possibile, il minimo impegno di tempo e pazienza per un massimo risultato e una accurata salvaguardia da spiacevoli effetti indesiderati come eccessiva sensibilità termica e irritazione gengivale. Per quanto riguarda i metodi “fai da te”, il vantaggio è sicuramente nel costo, ovviamente più basso rispetto alle più efficaci tecniche professionali di sbiancamento dei denti. Infatti i potenti prodotti utilizzati in un ciclo di trattamento sbiancante professionale richiedono per il loro utilizzo conoscenze ed esperienza e hanno un costo di base molto più alto rispetto ai prodotti fai da te reperibili nelle farmacie e nei grandi magazzini.

Per quanto riguarda la tecnica professionale, si legge sul Corriere della Sera: “Si inizia dall’ igiene del cavo orale per rimuovere i pigmenti superficiali che, con il tempo, riescono a penetrare attraverso le fessurine dello smalto, responsabili di un colore poco brillante». Quindi, si prosegue con lo sbiancamento: «La procedura adeguata dura un’ ora – continua Gobbi, anche direttrice del Bfs (Bellezza Filosofia e Scienza) a Milano (www.bfsmilano.it) -. Si proteggono con materiali idonei tutti i tessuti molli, la lingua e le gengive, si applica sullo smalto un gel al perossido di idrogeno o al perossido di carbamide che si attiva, dente per dente, da un laser o da una lampada al plasma. Il procedimento viene ripetuto tre volte nella stessa seduta e, se necessario, a distanza di sei, otto mesi”

Ciò che è altamente sconsigliato per preservare dei denti bianchi e brillanti? Attenzione agli alimenti dai pigmenti colorati: carciofi, barbabietole, mirtilli, liquirizia, vino rosso, tè, caffè, Coca-Cola ingialliscono i denti. Non mordicchiare il cappuccio delle biro e le unghie, ricordarsi di sciacquarsi sempre la bocca dopo aver bevuto un’aranciata o bibite gassate acide. «Sconsigliati per lunghi periodi i dentifrici abrasivi che promettono uno sbiancamento immediato e contengono acidi – raccomanda la specialista -: alterano la superficie del dente facendo sparire i cromofori contenuti nella dentina (la parte interna)».

Claudia Montanari

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