Salute

La città ci mantiene magre. Obesità maggiore nelle zone rurali

ROMA – La città mantiene magre. E’ proprio il caso di dirlo. Sarà il movimento continuo tra una metro e l’altra o la possibilità di spostarsi a piedi per raggiungere i negozi. Una dieta più restrittiva considerando che il tempo trascorso a tavola è poco soprattutto durante la settimana. Ma i dati parlano chiaro: nel mondo l’obesità cresce di più nelle zone non urbane che in quelle urbane. Lo rivela una ricerca condotta presso l’Imperial College di Londra e pubblicata sulla rivista Nature.

Lo studio, che ha coinvolto oltre 1000 scienziati in tutto il mondo, ha analizzato dati di peso e altezza di 112 milioni di adulti in 200 paesi dal 1985 al 2017, confrontando i trend di crescita nel tempo dell’indice di massa corporea (che sarebbe un indice di misura del sovrappeso che si ottiene dividendo il peso di un individuo in chili per la sua altezza in metri moltiplicata per se stessa) tra coloro che vivono in aree rurali e coloro che vivono in città.

È emerso che, se a livello globale in media, oggi, ogni adulto pesa 5-6 chili in più di un suo coetaneo di 33 anni fa, se si vanno però a guardare le diverse zone oltre il 50% dell’aumento di peso nel periodo di riferimento è dovuto all’aumento ponderale nelle aree rurali. In particolare, nei paesi in via di sviluppo più dell’80% dell’aumento di peso complessivo registrato negli ultimi decenni è dovuto all’aumento osservato nelle zone rurali. I risultati di questo studio grande condotto a livello globale stravolgono l’idea dominante secondo cui l’aumento dell’obesità sia dovuto allo stile di vita delle zone urbane, spiega il coordinatore del lavoro Majid Ezzati.

“L’idea che vivere in zone rurali sia un fattore protettivo per l’obesità – spiega all’ANSA l’italiana Mariachiara Di Cesare della Middlesex University, una delle principali autrici del lavoro – non è più valida. Nelle zone rurali siamo passati dal non avere le risorse per acquistare cibo, al non avere le risorse per mangiare bene (per comprare cibo salutare). Affrontare la malnutrizione in tutte le sue forme richiede azioni integrate in cui il governo, la società civile e il settore privato devono focalizzare gli sforzi e le risorse per consentire la produzione e l’accesso ad una nutrizione sana”, conclude.

Silvia_Di_Pasquale

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