un piatto di pesce
Negli ultimi giorni, nella provincia del Foggiano, sono stati segnalati diversi casi di intossicazione alimentare causati dalla presenza di istamina nei prodotti ittici. Questo ha portato le autorità sanitarie ad intensificare i controlli nei ristoranti e negli stabilimenti ittici della zona. Cerchiamo di capire cosa è nel dettaglio l’intossicazione da istamina, i sintomi correlati e l’importanza dei controlli per garantire la sicurezza alimentare.
L’intossicazione da istamina è una reazione avversa causata dal consumo di alimenti contenenti livelli elevati di istamina. L’istamina è una sostanza chimica prodotta naturalmente dai batteri che si trovano in alcuni pesci, come tonno, sgombro, sardine e acciughe, se non conservati correttamente.
Quando i prodotti ittici vengono conservati in condizioni non idonee, come temperature troppo elevate, l’istamina può accumularsi. Se i pesci contaminati vengono poi consumati, l’istamina può causare sintomi spiacevoli e potenzialmente pericolosi per la salute.
I sintomi dell’intossicazione da istamina possono variare da lievi a gravi e possono manifestarsi entro poche ore dall’assunzione di cibi contaminati. Alcuni dei sintomi comuni includono:
L’intossicazione da istamina è spesso associata all’assunzione di alimenti contaminati o sottoposti a processi di conservazione e fermentazione inadeguati. Alcuni alimenti noti per contenere alte concentrazioni di istamina includono il pesce azzurro, come tonno, sgombro e aringa, i formaggi stagionati, i salumi, il vino rosso e la birra. Inoltre, l’istamina può essere rilasciata nel corpo in quantità eccessive a seguito di reazioni allergiche o intolleranze alimentari.
Prevenire l’intossicazione da istamina può richiedere alcune misure di cautela. Ecco alcuni suggerimenti utili:
Se si acquista del tonno fresco o decongelato bisogna prestare attenzione alla modalità di conservazione, diffidando dalla sola presenza di ghiacciatura sul banco vendita ed esigendo che il prodotto sia conservato a temperature adeguate (da 0 C° a +2°C).
La Asl, pertanto, raccomanda agli esercenti di non esporre per la vendita filoni di tonno sui banchi non refrigerati in cui sia presente il solo ghiaccio e invita i consumatori ad acquistare solo da rivenditori autorizzati e ad accertarsi, prima dell’acquisto, che le modalità di conservazione rispettino temperature idonee.
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