Salute

Intossicazione da istamina: Sintomi, Cause e Misure di Prevenzione

Negli ultimi giorni, nella provincia del Foggiano, sono stati segnalati diversi casi di intossicazione alimentare causati dalla presenza di istamina nei prodotti ittici. Questo ha portato le autorità sanitarie ad intensificare i controlli nei ristoranti e negli stabilimenti ittici della zona. Cerchiamo di capire cosa è nel dettaglio l’intossicazione da istamina, i sintomi correlati e l’importanza dei controlli per garantire la sicurezza alimentare.

Intossicazione da istamina: una minaccia per la salute

L’intossicazione da istamina è una reazione avversa causata dal consumo di alimenti contenenti livelli elevati di istamina. L’istamina è una sostanza chimica prodotta naturalmente dai batteri che si trovano in alcuni pesci, come tonno, sgombro, sardine e acciughe, se non conservati correttamente.

Quando i prodotti ittici vengono conservati in condizioni non idonee, come temperature troppo elevate, l’istamina può accumularsi. Se i pesci contaminati vengono poi consumati, l’istamina può causare sintomi spiacevoli e potenzialmente pericolosi per la salute.

Sintomi dell’intossicazione da istamina

I sintomi dell’intossicazione da istamina possono variare da lievi a gravi e possono manifestarsi entro poche ore dall’assunzione di cibi contaminati. Alcuni dei sintomi comuni includono:

  1. Mal di testa: Uno dei sintomi più comuni è un mal di testa persistente e intenso.
  2. Rash cutaneo: La pelle può sviluppare una eruzione cutanea pruriginosa o orticaria.
  3. Palpitazioni: Alcune persone possono sperimentare palpitazioni o accelerazione del battito cardiaco.
  4. Ipotensione: La pressione sanguigna può diminuire, causando vertigini o svenimenti.
  5. Nausea e vomito: L’intossicazione da istamina può provocare nausea persistente e episodi di vomito.
  6. Problemi respiratori: I soggetti affetti possono riscontrare difficoltà respiratorie, come respiro corto o respiro sibilante.
  7. Problemi gastrointestinali: Alcuni individui possono sperimentare crampi addominali, diarrea o stipsi.

Cause sottostanti

L’intossicazione da istamina è spesso associata all’assunzione di alimenti contaminati o sottoposti a processi di conservazione e fermentazione inadeguati. Alcuni alimenti noti per contenere alte concentrazioni di istamina includono il pesce azzurro, come tonno, sgombro e aringa, i formaggi stagionati, i salumi, il vino rosso e la birra. Inoltre, l’istamina può essere rilasciata nel corpo in quantità eccessive a seguito di reazioni allergiche o intolleranze alimentari.

Misure di prevenzione

Prevenire l’intossicazione da istamina può richiedere alcune misure di cautela. Ecco alcuni suggerimenti utili:

  1. Conservazione adeguata degli alimenti: Assicurarsi di conservare correttamente i cibi pescati, evitando il contatto con l’aria per lunghi periodi di tempo e mantenendoli a temperature sicure.
  2. Evitare cibi ad alto contenuto di istamina: Ridurre il consumo di alimenti noti per contenere alte concentrazioni di istamina, come pesce azzurro, formaggi stagionati e salumi.
  3. Attenzione alle intolleranze alimentari: Se si è soggetti ad allergie o intolleranze alimentari, evitare gli alimenti che scatenano reazioni indesiderate.
  4. Consumo moderato di alcolici: Il consumo eccessivo di alcol può contribuire all’accumulo di istamina nel corpo. Limitare l’assunzione di bevande alcoliche, in particolare vino rosso e birra.
  5. Monitorare i livelli di istamina nei cibi: Nel caso in cui si preparino cibi a base di pesce, assicurarsi che siano freschi e privi di livelli elevati di istamina.

Le raccomandazioni dell’Asl

Se si acquista del tonno fresco o decongelato bisogna prestare attenzione alla modalità di conservazione, diffidando dalla sola presenza di ghiacciatura sul banco vendita ed esigendo che il prodotto sia conservato a temperature adeguate (da 0 C° a +2°C).

La Asl, pertanto, raccomanda agli esercenti di non esporre per la vendita filoni di tonno sui banchi non refrigerati in cui sia presente il solo ghiaccio e invita i consumatori ad acquistare solo da rivenditori autorizzati e ad accertarsi, prima dell’acquisto, che le modalità di conservazione rispettino temperature idonee.

Claudia Montanari

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