ROMA – Esposizione ai raggi ultravioletti, fumo, consumo di grassi animali, ipertensione non curata, aterosclerosi ed ereditarietà: sono alcuni dei fattori che predispongono allo sviluppo della degenerazione maculare legata all’età, facendo raddoppiare e in alcuni casi addirittura quadruplicare il rischio.
Per evitare di compromettere la vista, quindi, gli esperti ricordano l’importanza di sottoporsi regolarmente a visite oculistiche mirate dopo i 55 anni, intervenendo subito non appena si presentassero dei sintomi strani.
Attualmente la degenerazione maculare può essere curata in diversi modi: con iniezioni nel vitreo di farmaci anti vegf (vascular endothelial growth factor), da praticare all’inizio una volta al mese e poi, a seconda del farmaco, a scadenza fissa o a seconda del bisogno. Ci sono poi nuove pratiche terapeutiche in fase di sperimentazione.
Spiega la dottoressa Monica Varano, direttore scientifico dell’Ircss Fondazione Bietti:
“Se fino a qualche anno fa non esisteva alcuna terapia per arrestare la degenerazione maculare, oggi l’oftalmologo ha invece a disposizione dei trattamenti farmacologici innovativi che possono rallentare efficacemente il progredire della malattia e garantire una migliore qualità di vita ai pazienti. Le nuove frontiere della ricerca in ambito oftalmico stanno inoltre configurando nuove prospettive terapeutiche per le patologie della vista che oggi risultano ancora senza una cura”.
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