Dimagrire, frutta secca alleata: quale scegliere

Frutta secca: quanta mangiarne senza ingrassare

18 Giugno 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

La frutta secca può essere un’alleata della salute ma bisogna fare attenzione alle quantità ingerite. L’Organizzazione Mondiale della Sanità la include tra gli alimenti raccomandati per una dieta sana. Sono ricche di acidi grassi Omega-3, vitamine e minerali. Migliorano la funzionalità cardiaca e riducono il rischio di Alzheimer.

La domanda è: quanta frutta secca mangiare? Le linee guida dietetiche consigliano di mangiarle più volte a settimana ma di non superare i 30 grammi al giorno. Con questa misura, la frutta secca non dovrebbe ingrassare. Anche se è bene sapere che non tutti i tipi contengono la stessa quantità di grasso. Per esempio 30 grammi di anacardi o pistacchi hanno più grassi, così come le noci di macadamia crude. Vero è che si parla di grassi mono e polinsaturi, cioè grassi buoni che aiutano anche a controllare il colesterolo. La frutta secca ha anche un effetto saziante a causa del suo alto contenuto di fibre e proteine. Questo è molto importante quando si vogliono evitare attacchi di fame.

La frutta oleosa a guscio ha effetti positivi sulla salute umana a partire dall’azione svolta sul nostro peso corporeo. Contrariamente a quanto si pensi, alcuni studi hanno dimostrato che l’inserimento di mandorle, noci, pistacchi, arachidi, all’interno di una dieta ipocalorica può favorire la perdita di peso svolgendo un’azione di controllo sulla fame in quanto questi alimenti favoriscono un maggiore senso di sazietà e i nutrienti energetici sono meno assorbibili.

Mangiare frutta secca, in particolare noci (almeno 5 ‘manciate’ a settimana per circa 28 grammi l’una) può offrire una protezione per i pazienti diabetici, contrastando almeno in parte il loro elevato rischio cardiovascolare. Il diabete aumenta infatti più del doppio le chance di andare incontro ad eventi come infarto e ictus. Lo ha rivelato un ampio studio condotto da epidemiologi e nutrizionisti della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston e diretto da Gang Liu.