ROMA – Avere un figlio con duecento euro. Questa la promessa della fecondazione “low cost” alle coppie che non riescono ad avere bambini. La tecnica è utilizzata dalla fondazione belga no profit“The walking egg” ed è stata ideata da Jonathan Van Blerkom, dell’università del Colorado, e viene sperimentata nella clinica Genk Institute for Fertility Technology in Belgio. La tecnica di fecondazione in vitro low cost ha dato alla luce 14 bambini e per trasportare il kit degli strumenti necessari basta una valigia.
La tecnica è stata applicata su donne al di sotto dei 36 anni e prevede l’utilizzo di farmaci di stimolazione ovarica da banco, quindi meno costosi e più blandi, ma ugualmente efficaci. Elena Dusi per Repubblica spiega che i costi si abbattono anche in laboratorio: la clinica belga si avvale di un laboratorio da 300mila euro, mentre nelle cliniche attuali i laboratori sono da 2-3 milioni di euro:
“Con la tecnica economica sono già nati 14 bambini. Una prima fase del trial iniziato nel 2012 ha coinvolto 35 coppie, 23 delle quali (65,7%) hanno ottenuto un embrione vitale. Le gravidanze iniziate sono state 7 (30,4%). Il primo bambino “low cost” è nato il 7 novembre 2012: un maschio di 3 chili e mezzo. Quindi, concludono soddisfatti i medici del Genk Institute, spendendo poco si ottengono risultati per nulla inferiori ai laboratori di lusso”.
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