SYDNEY – Attenzione ad alcuni medicinali erboristici. Non tutto quel che è naturale fa bene, anzi, in alcuni casi può causare dannose interazioni con i farmaci tradizionali. In particolare dosaggi errati in comuni terapie come ginkgo biloba, dente di leone ed erba di S. Giovanni possono avere gravi interazioni con farmaci convenzionali. Ad esempio il dente di leone è spesso usato come diuretico, ma in combinazione con farmaci per la pressione del sangue può essere molto dannoso.
Una ricerca dell’Università di Adelaide, in Australia, ha scoperto che quasi uno su cinque dei 121 preparati alle erbe esaminati (fra cui vitamine, minerali e oli di pesce in vendita in farmacie e nei supermercati) non sono registrati con la Therapeutic Goods Administration (Tga), nonostante questo sia un requisito obbligatorio per la vendita. E quasi sei su dieci contengono ingredienti o dosi che non corrispondono alle etichette.
Gli esperti australiani hanno esaminato 29 preparati che dichiarano di trattare l’artrite, 33 per raffreddori e influenza, 19 per disturbi intestinali, 30 contro lo stress e 10 contro la sindrome premestruale. Soltanto 15 contenevano ingredienti corrispondenti al listino della Tga e alle informazioni che accompagnano il prodotto. L
e medicine nelle categorie gastrointestinali e artrite, che includono corteccia di olmo rosso, foglie di senna e aloe, hanno i più alti livelli di inadempienza.
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