Salute

Emicrania: i monoclonali sono efficaci, ma va esteso il tempo di prova

Per contrastare l’emicrania, gli anticorpi monoclonali sono efficaci. Ma gli esperti dell’Aifa suggeriscono: portare a termine la verifica dell’efficacia da 3 a 6 mesi. L’emicrania, secondo i dati dell’Oms, è la terza patologia più frequente del genere umano e la più disabilitante in assoluto se si considerano le donne fino ai 50 anni. In Italia secondo gli esperti sono 15milioni le persone che hanno manifestato almeno un episodio di emicrania nella vita, di questi 11 milioni sono donne. Cinque milioni ne soffrono almeno una volta a settimana. Per questo riuscire a trovare una cura all’emicrania è molto importante.

Emicrania, anticorpi monoclonali più efficaci dei farmaci tradizionali

La risposta alle terapie tradizionali che prevengono gli attacchi è scarsissima (dal 5,4% al 35% dei casi). Mentre molto buona è quella ai nuovi farmaci, gli anticorpi monoclonali (fino al 79% di casi). Il 36,4% dei pazienti che non ha risposto dopo 3 mesi a questi modernissimi farmaci risponde in realtà entro il quarto-quinto mese.

Questo dato “impone di estendere da 3 a 6 mesi il termine Aifa, Agenzia italiana del farmaco per verificare l’efficacia di questi trattamenti”. Questo l’appello degli esperti lanciato in occasione, in Senato, della presentazione dei primi dati del Registro Italiano dell’Emicrania I-GRAINE, relativi a circa 300 pazienti.

Una malattia sociale

Il carattere invalidante della patologia e l’elevata prevalenza in età lavorativa fanno dell’emicrania una malattia sociale con alti costi economici diretti e indiretti (perdita di produttività, perdita fiscale e costi a carico del sistema previdenziale).

I dati a livello internazionale stimano un costo annuo complessivo per paziente (costi diretti e perdite di produttività) equivalente a circa 11.300 euro, più alto rispetto a pazienti con diabete, circa 8.300, o di pazienti con insufficienza renale cronica (range 7.000-9.600 euro).

In Italia un recente studio ha permesso di stimare la spesa annua per singolo paziente, pari a 1.482. L’82,8% del costo totale (1.227 euro) è stato coperto dal SSN. La principale voce di spesa sono i farmaci che hanno rappresentato l’86,8% (1.286 euro), seguiti da visite specialistiche (10,2%), ricoveri per (1,9%), test diagnostici per (1%) e visite al pronto soccorso (0,1%).

I costi risultano essere significativamente più alti per le donne rispetto agli uomini (1.517 euro contro 1.274) e aumentano con l’età. Il costo diretto annuale dell’emicrania cronica risulta essere 4.8 volte superiore a quello dell’emicrania episodica (2.037 contro 427 euro).

Claudia Montanari

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