Le donne sono più soggette al Long Covid: lo studio
Le donne sono più soggette al Long Covid. Lo evidenzia una ricerca pubblicata sul JAMA Network Open dell’American Medical Association, citata da Medical X Press. La ricerca si è basata su un sondaggio online che abbraccia tutti i 50 stati americani ed è stato sottoposto a più di 16.000 persone ogni sei settimane tra il 5 febbraio 2021 e il 6 luglio 2022. Tra i sintomi ci sono fatica persistente, stanchezza, debolezza, dolori muscolari e articolari, mancanza di appetito.
“Ciò che è stato interessante è che abbiamo identificato il grado in cui le donne hanno mostrato un rischio più elevato di sviluppare un lungo COVID”, afferma Mauricio Santillana, professore di fisica e scienze delle reti al Northeastern e direttore del Machine Intelligence Group for the improvement of Health and the Environment. “Hai quasi il doppio delle probabilità di ammalarti di COVID solo essendo una donna, controllando tutto il resto”.
Santillana al momento non ha una spiegazione del motivo per cui a lungo il COVID potrebbe essere più diffuso tra le donne, ma spera che i risultati di questo studio forniscano nuove strade per ulteriori ricerche. “È sconcertante ed è un invito per i medici a iniziare a esaminare se esiste un meccanismo per cui il COVID potrebbe rimanere più a lungo nel corpo delle donne”, afferma Santillana.
Anche una ricerca condotta nel Pisano, in Valdera e Alta Val di Cecina, aveva parlato della maggiore probabilità delle donne, rispetto agli uomini, di essere afflitte dal Long Covid. “Essere donna, ha spiegato Guido Vagheggini, referente pneumologo per l’insufficienza respiratoria cronica del dipartimento di medicina specialistica dell’Asl Toscana nord ovest, “rappresenta un fattore di rischio indipendente per la insorgenza di Long Covid, sia tra i soggetti che in fase acuta sono stati ospedalizzati, sia in quelli trattati a domicilio”.
Riscontrate anche “differenze nei sintomi: rispetto ai maschi, le pazienti femmine riferiscono più frequentemente difficoltà respiratoria, difficoltà di concentrazione ed affaticamento, con un più severo impatto sulle attività della vita quotidiana ed una peggiore qualità di vita percepita”. “Non è ancora chiaro perché il Long Covid colpisca un soggetto piuttosto che un altro – ha aggiunto Vagheggini- ma sembra che ci sia una correlazione con la persistenza di uno stato di infiammazione prolungato”.
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