Per le donne l’infarto può rivelarsi più fatale che per gli uomini. Le prime hanno più del doppio delle probabilità di morire dopo che sono state colpite da necrosi miocardica rispetto agli uomini. E’ quanto evidenzia uno studio portoghese presentato all’Heart Failure 2023, un congresso scientifico della Società europea di cardiologia. Le donne possono essere maggiormente a rischio di morte dopo gli attacchi di cuore perché tendono ad averli quando sono più anziane e quindi sono generalmente in cattive condizioni di salute.
I ricercatori hanno esaminato 884 pazienti, inclusi uomini e donne, che erano in ospedale a seguito del tipo più grave di infarto, chiamato infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST (STEMI), in cui l’arteria coronaria è completamente bloccata e interrompendo l’afflusso di sangue al cuore per un lungo periodo. Tutti i pazienti avevano ricevuto un’angioplastica per allargare l’arteria bloccata, insieme a uno stent per consentire al sangue di fluire più liberamente, entro 48 ore dall’inizio dei sintomi. Lo studio si proponeva quindi di esaminare i loro tassi di mortalità. I risultati hanno mostrato che le donne avevano quasi 2,8 volte più probabilità di morire entro 30 giorni.
La dott.ssa Mariana Martinho, autrice principale del nuovo studio, ha dichiarato: “Le donne di tutte le età che soffrono di infarto miocardico sono particolarmente a rischio di prognosi infausta. Queste donne hanno bisogno di un monitoraggio regolare dopo il loro evento cardiaco, con uno stretto controllo della pressione sanguigna, dei livelli di colesterolo e del diabete e del rinvio alla riabilitazione cardiaca. I livelli di fumo stanno aumentando nelle giovani donne e questo dovrebbe essere affrontato, insieme alla promozione dell’attività fisica e di una vita sana”.”I risultati sono un altro promemoria della necessità di una maggiore consapevolezza dei rischi di malattie cardiache nelle donne”.
I ricercatori hanno condotto un’ulteriore analisi in cui hanno abbinato 435 pazienti, divisi in quelli di età pari o inferiore a 55 anni e quelli di età superiore ai 55 anni, tenendo conto dei problemi di salute che avrebbero influenzato il loro rischio di problemi cardiaci. Anche dopo aver fatto questo, tra i pazienti di età pari o inferiore a 55 anni, il rischio di MACE (major adverse cardiovascular event) entro cinque anni era quasi quattro volte superiore per le donne, sebbene i tassi di mortalità dopo 30 giorni o cinque anni non fossero diversi. Fonte: DailyMail.
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