Diabete, 7 giorni per ridurlo con questa dieta

Diabete, 6 sintomi tipici

21 Marzo 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Il diabete è una malattia che provoca in chi ne soffre un aumento dei livelli di zucchero (glucosio) nel sangue (iperglicemia), rispetto ai valori ritenuti nella norma. La diagnosi è positiva quando, per almeno due volte, i livelli di glucosio nel sangue sono superiori a 126 mg/dl oppure superiori a 200 mg/dl dopo la somministrazione per bocca di 75 grammi di glucosio (misurazione della glicemia).

Nel diabete di tipo 2 l’organismo produce una proteina, l’insulina, che non funziona in modo corretto, oppure sono le cellule del nostro corpo a non rispondere alla proteina stessa. Il glucosio non viene trasportato nelle cellule per produrre energia e i suoi livelli nel sangue aumentano. Prima viene diagnosticato, meglio è. Solo così è possibile seguire le cure necessarie per evitare che peggiori. Ma quali sono i campanelli d’allarme che possono portarci a pensare di avere il diabete? Il sito dell’Istituto Superiore di Sanità pone l’attenzione su sei sintomi che non vanno sottovalutati. 

Il primo è la necessità di bere spesso. Il secondo è il bisogno di urinare più frequentemente del solito, in particolare di notte. Il terzo la sensazione di stanchezza. Il quarto la perdita di peso e della massa muscolare. Il quinto il prurito agli organi genitali e/o frequenti episodi, nella donna, di candidosi. Il sesto: tagli o ferite che si rimarginano lentamente.

A questi aggiungiamo un fattore di rischio troppo spesso sottovalutato, ovvero lo stress. Un grande nemico della salute femminile. Le donne molto stressate potrebbero essere più soggette ad ammalarsi di diabete. Questo vale soprattutto per quelle che fanno lavori che impegnano molto la mente. E’ quanto emerso da uno studio francese condotto su oltre 70 mila donne, monitorate tramite un registro osservazionale per un periodo medio di 22 anni (1992-2014). La ricerca evidenzia un rischio più elevato (+21%) di sviluppare diabete in donne definite “lavoratrici con impegno mentale molto elevato“, rispetto a donne “lavoratrici con impegno mentale basso o minimo”.

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