Salute

Coronavirus, con sclerosi multipla non aumentano i rischi

La sclerosi multipla non sembra aumentare i rischi di coronavirus.

Non si segnala una maggiore suscettibilità al virus o a forme più gravi di Covid-19 per i pazienti affetti dalla malattia.

E’ quanto emerge dai dati aggiornati dello studio MuSC 19, promosso dalla Società Italiana di Neurologia (Sin) e dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) con la sua Fondazione Fism, che indaga sulla relazione tra Covid -19 e sclerosi multipla.

Lo studio ha analizzato alcune centinaia di casi e conferma come i pazienti, anche in corso di terapia immunoattiva.

I pazienti non hanno avuto un maggior rischio di infezione da coronavirus rispetto alla popolazione generale.

Il commento dell’esperto sul rapporto tra coronavirus e sclerosi multipla.

“L’Italia – evidenzia Gioacchino Tedeschi, Presidente Sin – è stata il primo Paese a segnalare i casi di infezione da SARS-COV2 in persone con sclerosi multipla, pubblicando, qualche settimana fa su Lancet Neurology, la prima analisi descrittiva MuSC 19 relativa a 232 pazienti”.

“In queste settimane lo studio non è mai stato interrotto. L’analisi in fase di elaborazione fornirà indicazioni più accurate sull’effetto e gestione delle terapie”.

 Tra i dati emersi dallo studio, risulta che oltre il 10% dei pazienti oggetto della ricerca MuSC19 ha dovuto fare ricorso a cure ospedaliere e nel 4% circa dei casi a reparti ad alta intensità di cura.

Sono stati osservati alcuni decessi in percentuale inferiore al 2% di tutti i casi raccolti, in pazienti con età variabile da 52 a 76 anni.

Di questi, più della metà non assumevano farmaci specifici per il trattamento della sclerosi multipla.

Per la maggior parte erano affetti da forme progressive di e tutti tranne 1 avevano sensibile disabilità con Edss (Scala di Invalidità Espansa) superiore a 5.5.

La gran parte dei pazienti deceduti era affetta da altre comorbidità quali ipertensione, diabete, coronaropatie, malattie cerebrovascolari, dislipidemia e altre patologie.

“E’ verosimile ritenere – commenta il Francesco Patti, Responsabile del Gruppo di Studio Sclerosi Multipla della Sin – che l’azione di supporto rivolta ai pazienti per far rispettare loro le misure generali di protezione dall’infezione”.

Tra i quali “il distanziamento sociale, l’attenzione verso l’igiene, la ridotta esposizione al rischio di essere contagiati (uso mascherine in ospedale, o in ambienti con altre persone, telemedicina, invio a domicilio dei piani terapeutici e persino di certe categorie di farmaci, esenzione dal lavoro)”.

Il tutto, “unitamente all’azione immunoregolatoria ed antiinfiammatoria dei farmaci immunoattivi, abbia potuto contenere il possibile maggior rischio d’infezione in persone fragili come quelle con sclerosi multipla”.

Silvia_Di_Pasquale

Recent Posts

La Promessa, spoiler clamoroso: chi è il vero padre di Curro

Le anticipazioni de La Promessa lasciano davvero di stucco: presto si scoprirà chi è il…

2 ore ago

Il borgo uscito da una fiaba: le case colorate sul mare e un centro di pietra intatto

Tra storia millenaria, tradizioni popolari e paesaggi mozzafiato, il borgo si distingue per cultura, artigianato…

8 ore ago

Tech neck, lo smartphone invecchia il collo di 10 anni: 5 esercizi per evitarlo

L’uso intensivo di smartphone e tablet causa dolori cervicali e accelera l’invecchiamento cutaneo del collo.…

20 ore ago

La Notte nel Cuore, altro colpo di scena: Canan si riprende tutti i suoi soldi

Nuovo colpo di scena nella soap La Notte nel Cuore, che porterà scompiglio negli equilibri…

1 giorno ago

Se non sai cosa metterti a Natale, ci pensa Action: questo splendido abito costa solo 6 euro

All'outfit di Natale quest'anno ci pensa Action, che ha messo in promozione uno splendido abito…

1 giorno ago

La Notte nel Cuore, nella puntata del 9 dicembre cambierà tutto: cosa succede dopo le nozze di Sevilay

Nelle prossime puntate de La Notte del Cuore, un colpo di scena influirà sul rapporto…

2 giorni ago