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Colesterolo alto: 7 fattori di rischio

21 Marzo 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Ci sono diversi fattori di rischio che possono contribuire ad avere il colesterolo alto, tra cui la dieta, il sovrappeso e l’obesità, la mancanza di attività fisica, ma anche la concomitanza di malattie metaboliche quali il diabete. Come sottolinea il sito dell’Istituto Superiore di Sanità, a questi va aggiunto il fumo, che può danneggiare i vasi sanguigni e accelerare il processo di indurimento delle arterie. C’è poi il fattore età, che dà il suo contributo (in negativo), soprattutto nelle donne. L’ipercolesterolemia non provoca effetti visibili sulla salute. Per questo è fondamentale la prevenzione, attraverso un semplice esame del sangue.

L’Iss ricorda che il colesterolo è una sostanza grassa necessaria al corretto funzionamento dell’organismo, partecipando alla sintesi di alcuni ormoni e della vitamina D ed è un costituente delle membrane delle cellule. E’ introdotto nell’organismo, che già lo produce da solo, anche attraverso i cibi che mangiamo. Si trova in alimenti ricchi di grassi animali, come carne, burro, salumi, formaggi, tuorlo dell’uovo, fegato. Questo spiega quanto sia fondamentale fare attenzione alla dieta e ingerire con consapevolezza i cibi che mettiamo nel carrello della spesa.

Oltre alla lista di “cibi proibiti” (clicca qui per sapere quali), ce ne sono altri alleati. Anche se non può certo sostituire una cura farmacologica, una dieta sana e bilanciata risulta uno dei nostri migliori alleati per combattere colesterolo cattivo, pressione alta e molte altre malattie. Le fibre sono molto importanti. Verdure, cereali e legumi sono amici del cuore. Via libera al pesce azzurro e alla carne bianca piuttosto che quella rossa o trattata. In altre parole: dite addio agli insaccati, agli hamburger e alle salsicce. Da evitare oli grassi come palma e colza. Sì all’olio extra vergine d’oliva, elemento prezioso della dieta mediterranea. Aggiungendo a questo regime alimentare, (ne bastano quattro cucchiai al giorno), migliorano infatti gli effetti protettivi per il cuore del colesterolo ‘buono’ (Hdl), cosa che riduce il rischio di malattie cardiache e ictus. È quanto emerso da una ricerca dell’Hospital del Mar Medical Research Institute, a Barcellona, pubblicata sulla rivista Circulation.