Il consumo di formaggio potrebbe essere associato a un minor rischio di demenza

Formaggio, quante porzioni a settimana mangiarne

13 Marzo 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – L’Italia è tra i primi tre produttori di formaggi dell’Unione europea nel 2017, la precedono solo Germania, che detiene la leadership, e la Francia con il secondo posto (rapporto Eurostat). Chi non segue una dieta vegana difficilmente li esclude dalla dieta. La domanda che però ci assale quando stiamo per ingerire un boccone di formaggio è: quanto ne posso mangiare? 

Le linee guida della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) consigliano una frequenza di consumo per i formaggi pari a 2-3 porzioni a settimana. Una porzione, per la popolazione adulta, corrisponde in media a 100-150 gr per i formaggi freschi e circa 50 gr per quelli stagionati. Questo è quello che si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, che specifica: “L’errore più frequente è quello di non considerare i formaggi come un vero e proprio secondo ma piuttosto come accompagnamento di un pasto già completo, cosa che inevitabilmente determina un eccesso di calorie introdotte”.

Il formaggio non è un nemico di una dieta sana e variegata. Fornisce sostanze nutritive quali proteine, lipidi, vitamine e minerali. E’ ricco di calcio e fosforo. Per questo può essere consigliato nell’alimentazione delle persone in accrescimento come bambini o sportivi, ma anche agli individui a rischio di osteoporosi come gli anziani. Attenzione tuttavia a non esagerare e al tipo di formaggio scelto. Quelli stagionati vanno consumati con moderazione perché sono piuttosto calorici e contengono sale. Per questo di solito nelle diete dimagranti figurano quelli più freschi.

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