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Cancro al seno: più frutta e cereali integrali, meno recidive

MILANO – Cancro al seno, mangiare molta frutta e cereali e poca carne rossa aiuta a ridurre il rischio di recidiva e metastasi. E’ quanto emerge dai risultati del progetto Diana 5, uno studio coordinato dai ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

Le pazienti coinvolte nella ricerca sono state invitate a seguire un’alimentazione basata soprattutto sul consumo di cereali integrali, verdura e frutta di stagione, legumi e semi, e povera di cereali raffinati, zuccheri e carni rosse e conservate. Inoltre hanno fatto ogni giorno un po’ di attività fisica moderata, come trenta minuti di camminata a passo svelto, spiega Alessandra Margreth su Repubblica.

Questo nuovo stile di vita, adottato per lungo tempo (le duemila pazienti sono state seguite per cinque anni), si è tradotto in un calo dei fattori di rischio che favoriscono l’insorgenza di recidive e metastasi.

Come ha spiegato a Repubblica Giuseppe Procopio, responsabile di Oncologia genitourinaria all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano,

“Lo stile di vita è certamente importante per prevenire l’insorgenza di patologie cardiovascolari e oncologiche. E’ bene seguire una dieta equilibrata che preveda pochi zuccheri e pochi grassi e a basso contenuto calorico. In tal modo si può riuscire a mantenere il peso corporeo nella norma: il sovrappeso è infatti un fattore di rischio. Una alimentazione basata sulla dieta mediterranea ricca di vegetali è un’ulteriore misura cautelativa. Non si deve neppure eccedere nel bere alcolici. Indicato un consumo moderato di carne e, se si desidera, un bicchiere di vino al pasto. Il fumo va totalmente evitato. Un’attività fisica moderata è un altro degli strumenti per mantenere il peso, ridurre il rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari. Questi suggerimenti sono in effetti validi, come misura cautelativa, anche per chi ha avuto un tumore, in particolare al seno, ed è clinicamente guarito. Inoltre un sano stile di vita è ancora più richiesto alle persone che hanno familiarità a sviluppare un tumore”.

Queste indicazioni sono adatte soprattutto alle donne che soffrono di Sindrome Metabolica (SM), che comporta un insieme di fattori di rischio che aumentano il pericolo di sviluppare malattie cardiovascolari, tumorali, diabete e altre patologie cronico-degenerative.

Sottolinea Margreth su Repubblica:

Dalle indagini si è visto che le donne con Sindrome Metabolica hanno un rischio quasi doppio di sviluppare recidive e metastasi rispetto alle altre pazienti. C’è diagnosi di Sindrome Metabolica quando sono presenti tre su cinque fattori di rischio: obesità addominale, pressione arteriosa elevata, bassi livelli di colesterolo “buono” Hdl, elevati livelli di glicemia e trigliceridi.

Mari

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