Salute

Cancro ai polmoni, screening dopo i 55 anni anche per i non fumatori

Anche i non fumatori dovrebbero sottoporsi a uno screening dopo i 55 anni per scongiurare malattie come il cancro ai polmoni. La proposta arriva dal National Screening Committee (UKNSC) del Regno Unito, che ha chiesto che i controlli vengano implementati in massa anche per chi non ha mai acceso una sigaretta nella sua vita. Più del 70% dei tumori polmonari è causato dal fumo. La dipendenza aumenta anche il rischio per altri 14 tipi di tumore. La raccomandazione è stata supportata da Cancer Research, il cui direttore esecutivo ha chiesto che fosse implementato il controllo “il più rapidamente possibile”.

“Accogliamo con favore questa raccomandazione e sollecitiamo i governi di tutte e quattro le nazioni del Regno Unito a lanciare un programma mirato di screening del cancro ai polmoni il più rapidamente possibile”, ha detto il dottor Ian Walker a The Telegraph. “Il cancro del polmone provoca più decessi nel Regno Unito rispetto a qualsiasi altro tipo di cancro e lo screening potrebbe salvare vite diagnosticando le persone in una fase precoce, quando è più probabile che il trattamento abbia successo”.

Il cancro ai polmoni è uno dei tumori più temuti, ma la ricerca sta facendo progressi per rendere più efficaci le cure. Nuovi studi presentati al congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo), che lo scorso settembre ha riunito a Parigi oltre 25mila oncologi da tutto il mondo, hanno proposto innovative terapie mirate, che hanno dimostrato di funzionare sul lungo termine e la sopravvivenza dei pazienti sta aumentando in modo significativo anche per le forme metastatiche o più resistenti. Lo dimostrano una serie di ricerche, accolte con grande entusiasmo dagli esperti che, solo fino a poco tempo fa, avevano pochissime armi terapeutiche contro varie forme di neoplasia polmonare.

La sopravvivenza a lungo termine diventa così realtà per i pazienti colpiti da tumore del polmone metastatico, una delle neoplasie più difficili da trattare. Un risultato ottenuto grazie alla combinazione di pembrolizumab, molecola immunoterapica, con la chemioterapia, che ha evidenziato, nel trattamento di prima linea del tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) metastatico, un beneficio in sopravvivenza: gli studi dimostrano che un paziente su 5 è infatti vivo a 5 anni. Foto di oracast da Pixabay.

Silvia_Di_Pasquale

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