HONOLULU – Il sonno tiene lontano l’Alzheimer. Chi dorme poco o male, soffre di disturbi del sonno o di apnea notturna, è più esposto al rischio di ammalarsi di demenza senile. A dirlo è uno studio del Pacific Islands Health Care System ad Honolulu, Hawaii.
I ricercatori americani hanno osservato 167 anziani con un’età media di 84 anni, studiando come dormivano grazie ad alcuni strumenti ad hoc in grado di misurare se soffrissero o no di apnee notturne, un disturbo respiratorio che può causare danni al cervello perché provoca delle piccole ma importanti carenze momentanee di ossigenazione.
Gli esperti hanno anche quantificato le ore di sonno profondo dormite dai volontari, cioè quante ore passassero dormendo profondamente, nella fase che permette al cervello di rigenerarsi e riordinare i ricordi.
Dai risultati raccolti è emerso che gli anziani che soffrono di apnee notturne o che dormono poco, con carenze di sonno profondo, presentano dei danni cerebrali che portano, a lungo andare, ad ammalarsi di demenza.
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