psicologia

Parlare con gli sconosciuti può renderci più felici di quel che pensiamo

Parlare con gli sconosciuti può renderci più felici di quel che pensiamo. Siamo stati educati a tenere a distanza chi non rientra nel nostro rango di conoscenze, al fine di evitare potenziali pericoli. Ma è davvero così utile tenere a distanza gli estranei? Nei limiti del lecito no. Lo evidenzia un articolo pubblicato sul sito della BBC a firma di Joe Keohane, il quale evidenzia che ogni tanto interagire con chi non conosciamo ha anche degli effetti benefici sulla psiche.

Per l’autore, il “pericolo dell’estraneo” manca di una vera base statistica. La maggior parte dei crimini sessuali e violenti contro i bambini (e gli adulti, del resto) sono commessi da persone note alla vittima. Per esempio parenti, vicini e amici di famiglia. I rapimenti da parte di membri non familiari, inclusi quelli in cui un bambino viene preso da qualcuno a loro sconosciuto, rappresentano solo l’1% dei casi di bambini scomparsi segnalati al National Center for Missing and Exploited Children negli Stati Uniti.

Alcuni esperti di scienze sociali credono che insegnare ai bambini che qualsiasi persona estranea che si incontri può danneggiarli potrebbe non essere corretto, se non dannoso. Il politologo Dietlind Stolle, della McGill University, in Canada, ha affermato che il fatto che le ultime generazioni siano state educate a non fidarsi degli altri, potrebbe aver danneggiato la fiducia negli altri e questo è un problema per il buon funzionamento dell’intera società. “Quante opportunità sociali o economiche ci perdiamo semplicemente avendo paura degli estranei?” si chiese Stolle.

Secondo Keohane, “parlare con estranei, nelle giuste condizioni, fa bene a noi, fa bene ai nostri quartieri, alle nostre città, alle nostre nazioni e al nostro mondo. Parlare con estranei può insegnarti cose, darti approfondimenti, renderti un cittadino migliore, un pensatore migliore e una persona migliore. È un buon modo di vivere. Ma è più di questo. In un mondo in rapido cambiamento, infinitamente complesso e furiosamente polarizzato, è un modo per sopravvivere”.

Ma c’è di più. Secondo Danielle Allen, professoressa dell’Università di Harvar, parlare con gli estranei può renderci più saggi, più mondani e più empatici. Quando la docente iniziò a insegnare a Chicago, venne messa in guardia dai suoi colleghi, che le consigliarono di stare alla larga dalla parte più povera della città. Le si rifiutò e anzi, si recò a interagire in quei quartieri. “La vera conoscenza di ciò che è al di fuori del proprio giardino cura la paura”, ha scritto Allen, “ma solo parlando con estranei possiamo ottenere tale conoscenza”. Foto di StockSnap da Pixabay.

Silvia_Di_Pasquale

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