CHICAGO – Aspirina non solo contro morbo di Alzheimer, ictus e tumore al colon retto, ma anche per curare gli attacchi di rabbia. Uno studio della Chicago University pubblicato sulla rivista Jama Psychiatry rivela l’ultima delle proprietà di questo farmaco antinfiammatorio.
L’ipotesi di partenza dei ricercatori è che chi ha spesso momenti di forte rabbia soffra di una risposta infiammatoria eccessiva da parte dell’organismo, che porta alla produzione di un gran numero di citochine, sostanze che fanno “lavorare” di più il sistema immunitario.
Una volta terminato il momento di ira, però, può accadere che le citochine rimangano in circolo nel sangue, cronicizzando la situazione.
Partendo da questi presupposti già verificati in altri studi gli scienziati hanno esaminato 70 persone affette dal cosiddetto disturbo esplosivo intermittente (Ied), una condizione per la quale si fatica a resistere agli impulsi aggressivi e si hanno spesso momenti di irascibilità.
Al termine della ricerca hanno scoperto che queste persone avevano livelli molto più alti di citochine nel sangue rispetto a coloro che invece non soffrivano di esplosioni di rabbia.
Hanno quindi osservato una correlazione diretta tra processi infiammatori e aggressività: per questo l’aspirina, uno dei più noti antinfiammatori, è stata ritenuta in grado non tanto di rendere più calmi, ma di frenare i momenti di forte ira.
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