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Venezuela, la marcia di Lillian Tintori e delle donne anti-Maduro (foto)

CARACAS (VENEZUELA) – Le donne scendono in piazza in Venezuela, per dire no alla violenza e alle politiche del presidente venezuelano Nicolas Maduro. A convocarla è Lillian Tintori, la moglie del leader dell’opposizione venezuelana Leopoldo Lopez, in carcere per accuse di incitamento alle violenze. Lopez è finito in carcere con una rosa bianca in mano. 

Marta Serafini racconta sul Corriere della Sera quello che sta accadendo nel paese sudamericano. Lillian sta diventando uno dei simboli della protesta ed è molto attiva sia in rete che in piazza. Il suo

“obiettivo [è] di portare avanti la lotta del marito. La situazione in Venezuela rimane molto tesa, dopo che almeno 13 persone sono morte nelle proteste anti-Maduro e 150 sono rimaste ferite. Le manifestazioni, nate infatti in modo spontaneo contro la scarsità di beni di prima necessità e la criminalità sempre più dilagante, sono diventate il mezzo di scontro tra l’opposizione e il governo capeggiato dall’erede di Chavez. Il governo infatti controlla i proventi del petrolio. Ma l’inflazione è alle stelle e anche solo uscire di casa sta diventando sempre più pericoloso”.

“Il governatore dello Stato di Miranda, Henrique Capriles, esponente dell’opposizione si era rifiutato di partecipare a una riunione di funzionari locali e statali con il presidente Nicolas Maduro. Secondo Lopez ‘in questo momento membri dell’opposizione non dovrebbero tenere colloqui con il presidente. ‘Guardate – ha affermato – le dichiarazioni di Nicolas Maduro: ogni volta che parla ci insulta, parla con tono aggressivo, parla con l’odio’. Capriles ha spiegato di non aver partecipato all’incontro perché Maduro ‘voleva soltanto una stretta di mano e una foto per poter dire al mondo che va tutto bene’.

La situazione  rimane tesa e quanto sta accadendo sta rimbalzando anche su Twitter e sui vari social network che denunciano anche torture ed abusi. Anche star del calibro di madonna Shakira, Ricky Martin e la nostra Pausini hanno preso posizione contro  Maduro, definito da madonna “non sa cosa cosa sono i diritti umani”.

Su Twitter, gli hashtag più gettonati sono #prayforvenezuela e #sosvenezuela. Ad utilizzarli sono stati la cubana Gloria Estefan e il colombiano Juanes, vera autorità musicale in quella parte d’America.

Spiega ancora Marta Serafini che

” A sorpresa, le critiche più articolate al modo in cui Maduro affronta la contestazione giovanile sono venute da cantautori considerati di sinistra come il panamense Ruben Blades. A favore del governo venezuelano, viceversa, si sono espressi Diego Armando Maradona, che ha denunciato «le menzogne create dagli imperialisti» sulla repressione della protesta”.

lbriotti

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