Francesca Schiavone
LONDRA – Tutte eliminate le tre azzurre impegnate lunedì 2 luglio negli ottavi di finale di Wimbledon.
Dopo Francesca Schiavone e Roberta Vinci, esce di scena anche Camila Giorgi: la ventenne tennista marchigiana, proveniente dalle qualificazioni, si è arresa per 6-2 6-3 alla polacca Agniesza Radwanska, testa di serie numero 3. Alla fine del match la marchigiana ora residente a Miami, è scoppiata in un pianto liberatorio.
In un articolo pubblicato sul Messaggero viene descritta Camilla Giorgi, la giovane tennista che il prossimo 3 dicembre compirà 21 anni: “‘Potevo fare meglio – dice con un filino di voce – Sono contenta di essere entrata tra le prime cento: da 145 prima di Wimbledon dovrei passare a numero 92’. E allora? Evidentemente le emozioni sono state tante e troppo forti sull’erba fatata di Wimbledon per una ragazzina, attaccatissima alla famiglia, che indossa ancora i completini disegnati dalla madre perché non ha ancora uno sponsor. ‘Mamma – racconta Camila – ha gli occhi chiari e i capelli biondi come me, è molto bella e mi dispiace che non sia qui. E’ stata sua l’idea di disegnare quello che indosso in campo…’. Lavora nella moda? ‘No, insegna arte contemporanea all’università e si è divertita con me a improvvisare i completini'”.
Prima di Camila, sul Court 3 di Wimbledon, dopo aver strappato il primo set alla detentrice del titolo, la ceca Petra Kvitova (6-4), era caduta anche Francesca Schiavone.
Sulla Schiavone, sempre Il Messaggero racconta che “comunque Francesca è stata molto brava. Ha aggredito fin dai primi game la ceca, numero 4 del ranking Wta, che la sovrasta fisicamente di una ventina di centimetri. Più volte la Leonessa è andata a prendersi il punto a rete, strappando applausi e il primo break sul 2-1. La regina di Wimbledon sembrava lei: la Kvitova costretta a rincorrerla per i continui cambi di ritmi, fatti di palle tagliate con il rovescio, drop shot e drittoni. Francesca ha sbagliato tanti servizi (una decina nei primi due set), ma non aveva scelta: non appena calava la velocità della palla la ceca, alta più di un metro e 85, faceva partire con il suo dritto mancino autentiche fiondate”.
La terza italiana che ha lasciato Wimbledon è Roberta Vinci: piegata dall’austriaca Tamira Paszek per 6-2, 6-2, la tarantina non è mai entrata in partita e potrà rifarsi in doppio con Sara Errani, l’altra azzurra presente a Wimbledon che, dopo essere arrivata in finale al Roland Garros di Parigi, a Londra non è arrivata neanche al terzo turno.
Insomma, malgrado i risultati deludenti, aver piazzato tre italiane agli ottavi di Wimbledon non è stato male. Ancora una volta, il tennis azzurro ha dimostrato di essere in splendida forma.
(LaPresse)
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