BRUXELLES – Conchita Wurst incanta Bruxelles, esorta alla pace e difende i diritti dei gay. La trionfatrice di Eurovision ha stregato le centinaia di persone, tra funzionari, assistenti, stagisti e passanti, che sfidando la pioggia hanno riempito la spianata antistante il Parlamento Ue per ascoltare le sue canzoni.
Cinque brani preceduti da un discorso in cui Conchita ha ricordato i 100 anni della I Guerra Mondiale, i 75 della II ed i 25 della caduta del Muro di Berlino, sottolineando gli orrori dei “campi di concentramento in cui ebrei, omosessuali e lottatori per la libertà venivano sterminati solo per essere diversi o pensare diversamente”. Dagli orrori del secolo scorso, l’artista è passata a lodare la nascita del “sogno europeo”, uno spazio in cui tutti “dovrebbero essere liberi di essere come sono: degli esseri umani” indipendentemente “dall’orientamento sessuale o dal colore della pelle”.
Dopo il discorso, sottolineato a più riprese da applausi e preceduta dagli interventi di 5 eurodeputati di 5 partiti diversi, Ppe, S&D, Alde, Verdi e Gue, tra cui l’organizzatrice, la verde austriaca Ulrike Lunacek, e il PD Daniele Viotti, è iniziato il breve concerto, conclusosi con la canzone che l’ha fatta trionfare all’Eurovisione, Rise like a Phoenix.
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