LOS ANGELES – Phil Spector, il genio del “wall of sound”, produttore musicale degli ultimi Beatles di “Let It be”, icona pluricelebrata dal soul e dal pop per almeno due decenni, è dal 2o09 è chiuso in una cella della California per l’omicidio dell’attrice Lana Clarkson nel 2003 per cui è stato condannato a diciannove anni di carcere.
Spector si è sempre definito innocente, sostenendo che la donna si fosse uccisa sparandosi in bocca perché depressa per una carriera mai sbocciata, ma invano.
Quel che più impressiona infatti è che, nei tributi, nei film, nei libri, Spector viene celebrato spessissimo come se fosse già passato a miglior vita. L’ultimo suo lavoro risale al 1980, “End of the Century” per i Ramones, poi se si eccettuano un disco per Yoko Ono e uno per gli Starsailors, nient’altro. Insomma un classico romanzo del rock dunque per Phil, oggi 74enne, con l’immancabile ascesa e l’immancabile declino.
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