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Shanghai Tang viaggia al contrario: linee orientali, produzione Made in Italy

ROMA – Shanghai Tang viaggia al contrario: linee orientali, produzione Made in Italy. Una piccola rivoluzione cinese della moda: Shanghai Tang, noto marchio cinese del lusso e della tradizione sartoriale che ha base a Hong Kong, inverte le tendenze e inizia a produrre in Italia. Shanghai Tang è stato rilevato da Alessandro Bastagli (per sedici anni al lavoro con Gianni e Santo Versace), imprenditore di Prato a cui fanno capo Lineapiù Italia, Finalba e A.Moda, nella cui orbita ruotano i brand Everlast e Dimensione Danza.

Nel mondo sono 32 oggi le boutique Shanghai Tang, fondato a Hong Kong nel 1994 da Sir David Tang e divenuto noto come il primo brand di moda di lusso contemporaneo cinese. La notizia fa notizia perché, nell’era in cui la maggior parte dei brand di moda hanno delocalizzato la produzione in Cina, un brand di lusso cinese decide di produrre in Italia.

Shanghai Tang, considerato il primo marchio di lusso moderno cinese, è nato come piccolo atelier di moda, dedicato a raccogliere la tradizione sartoriale cinese, per poi affermarsi grazie alla capacità di reinterpretarla secondo canoni espressivi contemporanei. Dopotutto questo sembra il perfetto epilogo della personalità eclettica e sovversiva di Sir David Tang, venuto a mancare ad agosto 2017. Si legge su Fashion Magazine:

“Tang era un personaggio fuori dalle righe: aveva per esempio trasformato la sua passione per i sigari in un lavoro, diventando distributore esclusivo dei sigari cubani nell’Asia Pacifico, ed era stato sempre lui ad aprire il ristorante Cipriani a Hong Kong, oltre al China Tang Restaurant, iconica meta londinese presso il Dorchester Hotel, dove avrebbe dovuto svolgersi l’annunciato “farewell party”. Aveva inoltre creato nel 1991 i China Club, locali che riprendono nell’arredo e nella cucina lo stile tradizionale delle tea-house cinesi, con sedi a Singapore, Pechino e Hong Kong”.

Dopo l’acquisizione della griffe da parte di Bastagli, completata a luglio 2017 dopo una trattativa durata due anni, si sta delineando ora il new deal del brand. Project supervisor di questa prima fase di reinvenzione del marchio, presentata il 12 dicembre scorso, è lo stilista Massimiliano Giornetti, già direttore creativo di Salvatore Ferragamo. 

Claudia Montanari

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