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Scostumista: Iris To Wear, scopri la collezione

ROMA – Ho già accennato sul mio blog (scostumista.com) quanto abbia apprezzato la sfilata di Iris Van Herpen che si è tenuta durante l’ultima Paris Fashion Week. Diversamente dalle sue collezioni precedenti, questa, pur mantenendo uno stile ultra moderno, con forme futuristiche, pelle laminata tagliata a laser e stampe in 3D, è effettivamente una collezione molto più facile da indossare rispetto a quanto ci aveva abituato la stilista olandese.

La Van Herpen ha sempre mostrato un forte interesse per altre forme d’arte. Le sue collaborazioni durante il processo di ricerca e quello creativo sono esemplari, così come lo sono i suoi esperimenti innovativi su materiali, tecniche e tecnologie. Tutto questo le ha dato la possibilità di riuscire a creare “sculture di tessuto” che possono essere prese in considerazione non solo come oggetto artistico da ammirare, ma che in realtà sono anche “abiti scultorei”, quindi da indossare, perché ogni bozzetto è realizzato prestando la massima attenzione al corpo in movimento. È di decisiva importanza per la progettazione, individuare come un corpo in moto reagisce su un capo d’abbigliamento e, viceversa, come un capo di abbigliamento si comporta quando viene indossato. La scelta di Iris Van Herpen di esplorare la tecnologia della stampa 3D le ha permesso di essere la prima ad introdurre questa tecnologia nella moda, e unendola ad un lavoro manuale meticoloso le ha dato modo di creare prodotti sorprendenti.

Da notare inoltre che durante l’ultima sfilata della collezione P/E2016 le modelle sembravano camminare a dieci centimetri da terra, questa illusione ottica è stata ottenuta grazie alle scarpe con plateau soprelevato, create in collaborazione con il marchio Finsk. Meno eccessive rispetto alle scarpe create dal designer giapponese Noritaka Tatehana per la collezione precedente, il connubio della Van Harpen con la designer finlandese Julia Lundsten per Finsk sembra adattarsi perfettamente alla collezione della prossima estate.

Le creazioni della Lundsten si ispirano all’architettura e  combinano materiali naturali come legno e pelle, in contrasto con le forme insolite e avanguardistiche, realizzate da artigiani esperti con tecniche tradizionali.

Solitamente quando ci propongono abiti “ultramoderni” con l’intento di stupirci a tutti i costi, si finisce per cadere in manierismi post-accademici di nuove leve con tanta voglia di farsi notare, ma del talento di Iris Van Herpen, e di quello di Julia Lundsten per Finsk, ormai due designers super affermate, non ho mai dubitato neanche per un istante, e anche se non proprio tutto è alla mia portata, mi ritrovo a fissare ammirata i loro prodotti scultorei, così come m’incanto davanti ad un’opera di Louise Bourgeois.

Claudia Montanari

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