ROMA – In tempo di crisi arrivare a fine mese è sempre più difficile e riuscire a mettere qualche euro da parte diventa impossibile.
Eppure, benché spesso non ce ne rendiamo conto, ci sono delle spese superflue su cui potremmo risparmiare notevolmente.
Il primo passo per riuscire a risparmiare fino a centinaia di euro in un mese è fare molto attenzione alla spesa. Mangiare è una priorità ma molto spesso è anche un costo notevole per una famiglia.
L’Unione Nazionale Consumatori ha dettato 15 regole pratiche per dire “no al carovita” e fare la spesa risparmiando il più possibile, senza trascurare la qualità.
– Andare a fare la spesa con un elenco ben preciso di prodotti da comprare.
– Diversificare gli acquisti tra il mercato, supermercati e hard-discount. Frutta e verdura acquistati ai mercati rionali costano meno, soprattutto a fine mattinata, quando i negozianti temono l’invenduto; nei discount, invece, i detersivi per la casa costano tra il 50 e il 60% in meno, così come la carta igienica o la carta da cucina.
– Al supermercato le confezioni più convenienti sono sempre le più grandi.
– Non farsi condizionare dalle marche famose. Spesso prodotti con loghi sconosciuti costano meno e sono altrettanto buoni
– Non fermarsi ad acquistare prodotti posizionati sugli scaffali centrali. I prodotti più convenienti sono sistemati in basso (i prodotti più convenienti sono generalmente quelli con il cartellino “primo prezzo”).
– Approfittare delle offerte promozionali, ma controllare sempre il prezzo al chilo e fare confronti anche con prodotti non in offerta.
– Prima di acquistare un prodotto in offerta controllare sempre la data di scadenza.
– Leggere sempre con attenzione le etichette: non farsi abbagliare da packaging accattivanti, ma a volte poco sinceri. Attenzione agli asterischi.
– Salumi e formaggi venduti al taglio costano meno al chilo di quelli già confezionati.
– Nei reparti ortofrutta acquistare sempre prodotti di stagione.
[LEGGI ANCHE: Vivere “alla grande” nonostante la crisi, è possibile? Ecco come fare ]– Il pane più è “speciale” (all’olio, al burro, con i cereali, con le olive, al latte , ecc.) e più costa (il pane tradizionale costa fino a – 30%).
– Nei reparti carni acquistare anche tagli di carne provenienti dal quarto anteriore dell’animale: sono nutrienti allo stesso modo, ma più economici dei tagli più “nobili” (costano fino al – 30% in meno).
– Fra le acque minerali non c’è una sostanziale differenza qualitativa. Salvo precise prescrizioni mediche (acque povere di sodio o diuretiche), conviene sempre acquistare quella al prezzo più conveniente (si può risparmiare fino al – 50% e il – 70%)
– Quando si acquista la verdura considerare gli scarti: i fagiolini costano più della bieta o della cicoria, ma hanno meno scarto.
– Si stanno diffondendo nella grande distribuzione prodotti alimentari venduti sfusi (caffè, latte, pasta, legumi secchi, ecc.) che consentono di risparmiare fino al 40% rispetto ai confezionati.
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