MAIORI – Era l’estate del 1962 quando Jacqueline Kennedy li scelse come scarpa “mai senza” per le sue vacanze tra Capri e la Costiera Amalfitana. Fù l’inizio di un’era per i sandali di Positano, nati subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, divenuti poi la scarpa chic per eccellenza grazie alla sobrità e semplicità.
La produzione di sandali a Positano, Maiori e Amalfi è tuttora molto viva, ma rischia di scomparire con i grandi maestri artigiani che l’hanno resa famosa.
Alfonso Dattilo spiega a Labitalia: “Il vero problema è quello di reperire manodopera. I giovani preferiscono fare altri lavori, e non si trovano facilmente ragazzi che abbiano voglia con passione e impegno di imparare questo mestiere artigianale, per il quale occorrono pazienza e attenzione”.
Classe classe 1948, titolare del laboratorio ‘Sandali Tipici’, una vita passata a costruire calzature (“ho iniziato a lavorare da bambino, ora si direbbe lavoro minorile) Alfonso Dattilo continua: “Il vero sandalo di Positano si riconosce dalla cucitura”. “Bisogna girare il sandalo: si deve vedere bene la cucitura delle due parti di cuoio e si devono vedere i chiodini, perché altra prerogativa del nostro sandalo è quella che non devono esserci parti incollate”.
Insomma, niente tracce di mastice e cucitura visibile o appena coperta da una soletta di pelle, per un sandalo di Positano ‘doc’. “Sì – conferma Dattilo – è importante guardare a questi particolari, perché, come in altre produzioni, ‘girano’ prodotti in parte cinesi, prefabbricati che niente hanno a che vedere con l’antica arte di lavorare il cuoio di queste parti”.
Anche il design essenziale ed elegante deve essere tutto ‘made in Maiori’ o comunque Costiera. “Prima si facevano solo modelli semplicissimi, con pochi lacci di pelle, oggi se ne fa una produzione più varia, colorata e a volte arricchita con preziosi cristalli Swaroski”, dice ancora Dattilo. L’acquisto di un vero e tradizionale paio di sandali di Positano rimane comunque alla portata dei più: 40-45 euro in media. Bastano, insieme a una maglietta a righe e a un paio di pantaloni alla pescatora, a ‘fare molto Jackie’.
Fonte: Adnkronos
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