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Donne e lavoro, le opportunità del gambling e la figura del croupier

Ne è passato di tempo da quando Marta di Pol, nell’ormai lontano 1984, divenne la prima croupier donna al casinò di Venezia. Negli ultimi quarant’anni il mondo del gambling è cambiato, si è rinnovato, ha guardato al futuro. Soprattutto è riuscito a restare al passo con i tempi, guardando alla tecnologia, a un nuovo pubblico, alle questioni di genere.

La figura delle donne croupier

Perché il ruolo delle donne nella filiera del gioco pubblico è sempre più centrale. Le donne infatti giocano, si appassionano, ma sempre di più trovano anche opportunità di crescita e di realizzazione professionale. Tra le figure più ricercate, in questo senso, c’è quella del croupier. Un lavoro complicato ma remunerativo (negli Stati Uniti, considerando stipendio base e mance dei clienti, si può arrivare a raccogliere 60 mila dollari in un anno), che ha come compito quello di gestire e controllare i tavoli da gioco. Pagare le vincite, dare le carte, verificare la correttezza delle scommesse, interagire e facilitare l’esperienza ludica degli utenti. Tutto questo è nelle mani del croupier, un lavoro che ha smesso di essere prettamente maschile e si è aperto anche alle quote rosa. È il caso della piattaforma di gioco online AdmiralBet, dove le donne croupier dominano il palinsesto nella sezione dedicata ai giochi dal vivo.  E che le donne dominano questa scena lo dimostra anche la storia di Luiza Caradeanu, croupier del Casinò di Bucarest, nominata migliore croupier d’Europa nel 2013. Fu la seconda della storia a ottenere questo riconoscimento, battendo una concorrenza di oltre 30 rappresentanti provenienti da 20 paesi europei.

Tra cinema e sala da gioco

Un successo, quelle delle croupier donna, che si riscontra anche al cinema. Nella pellicola “21”, diretta da Robert Luketic nel 2008, Kate Bosworth interpreta proprio una croupier nonché una dei membri della squadra del MIT che ha come obiettivo sbancare al casinò di Las Vegas. Stessi panni in cui vediamo Eva Green nel film “Casinò Royale”, del 2006. Un successo che supera le barriere e finisce anche nel cinema e che attesta un cambiamento di prospettiva importante in corso negli ultimi anni del settore del gioco pubblico e legale. Le percentuali dell’ultimo Rapporto Lottomatica Censis mettono in evidenza come il numero delle giocatrici sia in costante aumento: se tra gli uomini è il 54% ad ammettere di aver giocato almeno una volta nell’ultimo anno, tra le donne è invece al 40,4%. Un numero in aumento, che certifica un grande cambiamento in corso nel cuore del gambling.

Redazione

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