Fare sport migliora la qualità del sonno: lo studio
In viaggio gli italiani dormono di più (40%), ma spesso la qualità del sonno è peggiore (32%). Alcuni consigli pratici per riuscire a dormire bene anche in vacanza, lontani dal proprio letto.
Le vacanze di Natale si avvicinano e tra festeggiamenti e tavole imbandite, gli italiani si apprestano anche a partire per qualche giorno di evasione. Staccare la spina e passare qualche notte lontano da casa spesso rigenera mente e corpo, ma ‘vacanza’ significa anche un letto nuovo e routine diverse. Il risultato? 1 italiano su 3 (32%) non riesce ad abbandonarsi a un vero e proprio sonno ristoratore quando viaggia.
Questo quanto emerge dall’indagine di Emma – The Sleep Company – tra le aziende a più rapida crescita in Europa nella produzione di sistemi per il sonno – che ha esplorato le mete preferite degli abitanti del Bel Paese per questo inverno e ha coinvolto una delle sue esperte, Theresa Schnorbach, psicologa specializzata in terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia e Sleep Scientist, per svelare quali sono le destinazioni perfette per una vera e propria “sleepcation” e offrire alcuni consigli per dormire bene anche quando si è via.
Cosa mettere in valigia per godere del massimo riposo? Per oltre la metà degli italiani la risposta è il proprio cuscino.
Quest’anno sembra che sotto l’albero di Natale ci sarà un bel viaggio per più della metà degli italiani: secondo l’indagine di Emma – The Sleep Company, infatti, il 55% degli intervistati ha in programma di partire nei prossimi mesi. Niente rotte a lungo raggio, nella maggior parte dei casi si preferirà una piccola pausa all’insegna del relax di tre o quattro giorni (41%) o giusto un weekend fuori porta per staccare la spina (35%). Che abbiano in piano di esplorare capitali o città d’arte (46%), di immergersi nello charme delle cime innevate (33%) o cedere al fascino malinconico del mare in inverno (18%), una comune preoccupazione fa capolino nella mente di molti: la camera da letto che li ospiterà.
In base all’indagine di Emma, i viaggiatori italiani in vacanza dormono di più (40%), ma per 1 su 3 la qualità del riposo è peggiore (32%). Tra le cause di questo sonno poco ristoratore in primis ci sono i cuscini (51%) che li attendono una volta a destinazione: spesso troppo duri, a volte troppo morbidi e, in breve, non adeguati alle loro esigenze. Ma anche sdraiarsi su un letto differente rende difficile abbandonarsi alle braccia di Morfeo (45%). Per questo, ancor prima dell’outfit perfetto o dei dispositivi tecnologici, nella ‘valigia dei sogni’ oltre la metà degli italiani per riuscire a dormire bene riporrebbe il proprio guanciale (55%) e quasi 1 su 5 (18%) anche il materasso di casa – se solo ci stesse!
Una vacanza all’insegna del “buon dormire” o, più semplicemente, godere dei giorni di ferie lavorative per ricaricare le pile dopo un anno intenso è il sogno di molti, ma non sempre le notti passate fuori casa coincidono con un miglioramento della qualità del sonno. Anzi, gli italiani trovano particolarmente faticoso dormire bene quando sono in viaggio, soprattutto quando partono alla scoperta di nuove città (34%).
Ma come (e dove) ritrovare il sonno perduto? Theresa Schnorbach, psicologa specializzata in terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia e Sleep Scientist di Emma suggerisce di seguire l’esempio di quelle che sono definite le “Blue Zone” del mondo, ossia le aree in cui l’aspettativa di vita media supera di 10-12 anni quella mondiale.
Le località attualmente identificate sono cinque: Ogliastra (Sardegna), Okinawa (Giappone), Nicoya (Costa Rica), Icaria (Grecia) e Loma Linda (California).
Benché lontane tra loro per latitudine e cultura, il loro comun denominatore è il peculiare stile di vita dei locali, in cui il sonno gioca un ruolo centrale. Non è necessario correre subito alla ricerca del primo volo disponibile per una di queste mete, basta ricalcarne alcune abitudini per fare sogni d’oro anche quando si è in vacanza:
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