Paola Barale contro le femministe: “Barbie non è un cattivo modello”

30 Maggio 2013 - di Claudia Montanari

ROMA – Più bionda che mai, Paola Barale appare sulle pagine del settimanale “Chi” e si scaglia contro le femministe a proposito delle numerose polemiche che ha suscitato la casa delle Barbie a Berlino.

Posando proprio come una Barbie, la celebre showgirl degli anni ’90 è convinta che la Barbie non sia da considerare un cattivo esempio per le bambine ma che anzi la famosa bambola sia l’immagine della donna indipendente. Lo “stereotipo”, sostiene Paola, è negli occhi di chi la guarda: “La Barbie è il prototipo della ragazza indipendente, il fulcro del suo mondo è lei, il resto sono accessori, compreso Ken”.

Insomma, anche l’uomo, per Barbie, è da considerarsi come un accessorio e lei è indipendente da tutto il resto.

Paola Barale stessa, del resto, racconta che con Raz Degan, con cui all’inizio pensava sarebbe stata una semplice avventura, la storia va invece a gonfie vele e, nonostante siano molto innamorati l’uno dell’altra, mantengono entrambi i propri spazi: “Rispetto il mio uomo, ma ho bisogno di spazi solo miei. Abbiamo i nostri spazi” dice nell’intervista.

Poi, Paola Bararle non risparmia parole anche a proposito dell’immagine della donna veicolata dalla tv e sostiene che, pur avendo lavorato molto grazie al suo fisico, non si è mai sentita una donna oggetto: “Ho fatto persino un calendario nuda, nel 2000, per la rivista GQ. Forse mi dispiaceva che fosse un calendario, ma è stato il modo per farmi fotografare da un grande artista come Fabrizio Ferri. E devo dire che non sono mai stata così bella. Anzi, in realtà non lo ero neanche allora, perché c’erano di quegli effetti speciali… Non mi faccio problemi a ricordare che in tv ho iniziato a lavorare, alla fine degli anni 80, facendo la “Littorina” a Odiens: cercavano otto ragazze con il seno grosso, mi scelsero, fu divertente. Comunque non mi sono preoccupata di essere considerata un oggetto. Sono stata fraintesa in mille altri modi in vita mia. Su di me si sono scritte cose non vere, quando si è fatto gossip: nello spettacolo e sui giornali, oggi, è tutto un gioco al massacro. Quello sì che fa male. E preferisco starne fuori.

Chissà ora cosa risponderanno le femministe…

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