Federica Nargi Costanza Caracciolo

Le Veline: “Stipendio basso. Ci paghiamo anche la cena”

16 Aprile 2012 - di Claudia Montanari

MILANO – Avevano appena 18 anni quando sono state elette “Veline” per il programma “Striscia la Notizia” ed ora, Federica e Costanza, raccontano al Corriere della Sera: “La nostra vita è cambiata di colpo, basta pensare che prima vivevamo con le nostre famiglie. Siamo diventate in un attimo indipendenti”.

Le due ragazze, ora 22enni, non negano di avere tante responsabilità pur essendo spesso attaccate, a loro avviso ingiustamente: “La nostra quotidianità è fatta di lavoro, di cercare di dimostrare quello che sappiamo fare senza buttarci giù per i pregiudizi”. Si alzano dal letto “se abbiamo le telepromozioni alle 7 e mezzo altrimenti alle 9. Poi ci sono i corsi di dizione e recitazione, la sala prove. Così fino a sera.

Insomma, le due Veline la pensano all’unanimità: devono affrontare ogni giorno qualche pregiudizio, a dire loro, infondato: “Capita addirittura quando scrivo su Twitter: se sbaglio una parola mi massacrano. “Sei proprio una velina”, dicono. Basta una minima cavolata e sono pronti a colpirti”, confessa la Caracciolo

Nell’intervista uscita sul Corriere della Sera, le due Veline parlano della loro paura per il futuro: “Anche noi abbiamo paura del futuro. Finora abbiamo avuto per 4 anni una certezza, uno stipendio. Quello che sarà il domani non lo sappiamo. Lo spettacolo è uno dei lavori più precari che ci sia.

E poi, una dichiarazione a cui in molti stenteranno a credere: Quello di velina non è quel grande stipendio che tutti immaginano. È buono, ma ci paghiamo le spese, l’affitto e arriviamo a fine mese. Non riusciamo a mettere nulla da parte se non un minimo. E non è che siamo solite comprare vestiti griffati o cose del genere… Pensano ci paghino la casa: non è così. E anche vestiti e scarpe ce li compriamo noi. Ci paghiamo anche la cena“. E ancora: “A settembre dovremmo calcolare il denaro che avremo. In tanti credono che abbiamo una vita gratis, non è così. Anche stavolta qualcuno dirà: vogliono far sembrare che hanno problemi. Quanti ci ripetono di andare a lavorare in miniera, che il nostro non è un lavoro…”.

In fondo, spiegano le due belle ragazze, fare la Velina non è un lavoro poi così facile, bisogna avere delle qualità non indifferenti: Devi saper ballare. Almeno, da dopo di noi: siamo le prime ad aver fatto 13 anni di danza classica. La differenza si vede. Poi la bellezza: veline brutte non ci sono mai state. Serve anche l’intelligenza: è facile montarsi la testa, farsi abbindolare”.

E poi, dulcis in fundo, raccontano chi, tra i giovani della loro generazione, proprio non sopportano: “Quelli che si piangono addosso ma non hanno la volontà nemmeno di provare a fare qualcosa. Quelli che non hanno un’ambizione, neanche minima, di crescere. C’è chi non ha sogni, chi nemmeno prova a realizzarli: siamo giovani, se non ci crediamo noi chi lo può fare?”.