FORLì – Sfascia che ti passa: ecco la prima stanza della rabbia. Una camera chiusa e 20 minuti di tempo per distruggere tutto quello che hai davanti a te. Questa la formula del luogo in cui sfogarsi pagando da un minimo di 15 euro a un massimo di 40 euro. E l’idea è piaciuta molto alle donne, prime frequentatrici del posto. Nella stanza della rabbia hai il diritto di rompere tutto, cocci, vetri, bottiglie, mobiletti. Ci si protegge con delle scarpe e una tuta antinfortunistica, ginocchiere e guanti. Poi si prende in mano la mazza e via, che la distruzione abbia inizio.
Il proprietario, Cristian Castagnoli, ha spiegato come è nata la sua idea: “Avevo letto di una Anger Room a Dallas. e di esperienze simili in Slovenia e Giappone”. Ma a quanto pare già qualcuno aveva ipotizzata la creazione di un luogo della rabbia: niente meno che lo scritttore italiano Gianni Rodari. Nel suo racconto Il palazzo da rompere, il sindaco di una cittadina fa costruire un edificio di 7 piani destinato ai bambini irrequieti, in cui poter rompere tutto e sfogarsi. (Il sito della Camera della rabbia: clicca qui).
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