NEW YORK – “Volevo andare fuori perché qui mi sentivo soffocare. Le scuole italiane nemmeno le ho prese in considerazione” racconta Gloria Pergalan, ballerina, laureata alla Rotterdam Dance Academy: “In Italia non avrei avuto gli stessi stimoli”.
“Quando entri in una scuola – prosegue – sono fondamentali la struttura, l’edificio dove lavorerai, l’organizzazione, lo staff, la validità dell’attestato che ti rilascia, in che lingua studi, con quanti insegnanti sarai in contatto e che genere esperienza puoi acquisire”.
Adesso Gloria Pergalan gira il mondo, Corea, Nord Europa e New York: “Siamo ancora fermi all’utopia della ballerina magra, alta e giovane – spiega -. Non basta dire di essere allo stesso livello degli altri Paesi, bisogna dimostrarlo coi fatti – continua Gloria – Fuma, perché così dimagrisci e passa la fame!’, ti dicono. Ma scherziamo? Una persona è un artista anche se è grassa. All’estero sono molto più rispettosi della persona. A tua disposizione mettono nutrizionisti, psicologi, tecnici del respiro, fisioterapisti, un team che ti segue al massimo. Ed è molto efficace”.
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