ROMA – Dopo la foto del vestito blu, oro, bianco o nero, la professoressa Diana Darval, esperta in neuroscienze, spiega che le sfumature di colore che vediamo dipendono dal numero e dalla distribuzione dei “coni” (recettori sensibili al colore) nel nostro occhio. E’ una caratteristica che permette di dividere la popolazione in “gruppi”.
Ma a quale apparteniamo? Controlla nell’immagine dell’arcobaleno, quanti colori riesci a distinguere. Chi percepisce meno di 20 sfumature vede in dicromia, come i cani, perché ha solo tipi di coni. 25 persone su 100 appartengono a questo gruppo, e rischiano di vestirsi sempre di nero, beige e blu. Chi percepisce tra le 20 e le 32 sfumature di colore vede in tricromia, e ha 3 tipi di coni (viola/blu, verde e rosso). La metà della popolazione ha questa caratteristica, e apprezza i colori che riesce a distinguere bene. Chi vede tra le 33 e le 39 sfumature di colore, vede in tetracromia, come le api, perché ha 4 tipi di coni: viola/blu, verde, rosso e giallo). E’ la condizione visiva di 25 persone su 100, che si distinguono perché sono irritati dal giallo.
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