ROMA – Wislawa Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1 febbraio 2012) è stata una poetessa e saggista polacca. Premio Nobel nel 1996. I suoi versi in patria sono considerati i più significativi del ventesimo secolo e i suoi libri hanno raggiunto cifre di vendita che non temono il confronto con quelle dei più conosciuti autori di prosa.
Trasferitasi con la famiglia a Cracovia nel 1931, non l’ha mai più abbandonata. E’ sopravvissuta all’occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale, ha frequentato il liceo clandestinamente e ha studiato Letteratura Polacca e Sociologia all’Università Jagellonica, senza però riuscire a laurearsi a causa delle ristrettezze economiche in cui versava.
Nel dopoguerra fece il suo debutto in poesia, con la pubblicazione del suo primo componimento (Cerco una parola) sul quotidiano Dziennik Polski. Ma nel 1949 la sua prima raccolta poetica fu censurata perché giudicata non consona al regime socialista. Ciò nonostante, come molti altri intellettuali della Polonia post-bellica, nella prima fase della sua carriera Szymborska si piegò all’ideologia socialista, per poi prenderne le distanze negli anni successivi.
Szymborska era una miniaturista: le sue poesie prendevano spunto dal quotidiano per allargarsi a una visione dell’esistenza amara e ironica al tempo stesso. Non a caso nel 1996 le fu assegnato il premio Nobel con la seguente motivazione:
“Per la capacità poetica che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti d’umana realtà”
Nella poesia, L’Odio, Szymborska scandaglia le ragioni del sentimento opposto all’Amore, mescolando terrore e umorismo, distacco dalle cose terrene e umana compassione verso il genere umano.
Una riflessione doverosa nel giorno in cui la rivista Charlie Hebdo è tornata a testa alta nelle edicole, dopo la strage della scorsa settimana, quando i fratelli Said e Cherif Kouachi hanno fatto irruzione nella redazione e decimato i giornalisti a colpi di kalashnikov.
L’Odio, di Wislawa Szymborska.
Guardate com’è sempre efficiente,
come si mantiene in forma
nel nostro secolo l’odio
Religione o non religione –
purché ci si inginocchi per il via
Patria o no-
purché si scatti alla partenza.
Anche la giustizia va bene all’inizio.
Poi corre tutto solo.
L’odio. L’odio.
Una smorfia di estasi amorosa
gli deforma il viso…
Leggi la poesia, clicca il video.
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