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Truffa del falso baccalà: c’è un dettaglio che ti aiuta a riconoscere quello vero, non puoi sbagliare

Falso Baccalà, la truffa in corso preoccupa migliaia di utenti: c’è un segreto per riconoscere quello vero, ecco di che si tratta

Il baccalà è uno dei pilastri della tradizione gastronomica italiana, un ingrediente che non può mancare sulle tavole durante le festività, in particolare a Natale. Tuttavia, la crescente domanda di questo prodotto ha portato a un aumento delle truffe e delle sofisticazioni. Diverse specie di pesci, meno costosi e talvolta di qualità inferiore, vengono spacciati per baccalà, mettendo in allerta i consumatori. In questo articolo, esploreremo come riconoscere il vero baccalà e i dettagli che possono aiutarti a evitare di cadere nella trappola delle frodi alimentari.

Quando parliamo di falso baccalà, ci riferiamo a varie specie di pesci che possono essere vendute come merluzzo sotto sale.

Tutti questi pesci appartengono a famiglie diverse ma sono simili nell’aspetto al Gadus macrocephalus, il merluzzo utilizzato per produrre il vero baccalà. Il ling, conosciuto anche come molva, è un pesce della famiglia Lotidae. Sebbene abbia un aspetto simile al baccalà, la sua carne è più delicata e presenta un contenuto di grassi inferiore. Questo pesce viene spesso commercializzato come baccalà in alcune pescherie, specialmente quando i prezzi del vero merluzzo sono elevati.

Un altro pesce che può essere scambiato per baccalà è il brosme (Brosme brosme). Pur appartenendo alla stessa famiglia del merluzzo, il brosme ha una carne più soda e un sapore leggermente amarognolo. Anche in questo caso, la somiglianza estetica può ingannare il consumatore meno esperto.

Il pollock, o merluzzo d’Alaska, è un’altra specie spesso utilizzata come sostituto del baccalà. Ha una carne più compatta e un sapore più deciso, ma non possiede le stesse caratteristiche organolettiche del vero baccalà. Viene utilizzato soprattutto nella preparazione di piatti fritti o in umido.

Come riconoscere il vero baccalà

La prima regola da seguire per difendersi dalle truffe è controllare sempre l’etichetta. Assicurati che il tuo baccalà sia della specie Gadus macrocephalus. Ecco alcuni dettagli da osservare per verificare la qualità del pesce:

  1. Aspetto e consistenza: Il vero baccalà presenta una carne bianca, traslucida e leggermente gelatinosa. Se noti un aspetto opaco o pelle rugosa, potrebbe trattarsi di un prodotto di scarsa qualità.
  2. Umidità e perdita di liquido: Quando il pesce non è stato ammollato, deve essere completamente secco. Se fuoriesce del liquido toccandolo, è un chiaro segnale che il prodotto potrebbe non essere autentico.
  3. Prezzo: Un costo troppo basso rispetto al mercato può essere sintomo di una truffa. In media, un baccalà di qualità varia tra i 12 e i 30 euro al chilogrammo. Se trovi baccalà a 5, 6 o 8 euro al chilogrammo, è molto probabile che si tratti di un prodotto inferiore.

Truffa del baccalà: un dettaglio che ti aiuta a riconoscere quello vero, non puoi sbagliare, ecco di cosa si tratta- ladyblitz.it

La provenienza del baccalà è un altro fattore importante nella scelta del prodotto. Il baccalà norvegese è considerato uno dei migliori e ha un prezzo più elevato rispetto a quello islandese o portoghese. Quando acquisti baccalà, cerca di informarti sulla sua provenienza e scegli sempre quello di origine certificata.

È importante notare che il prezzo del baccalà può variare a seconda della stagionalità. Durante le festività natalizie, la domanda aumenta considerevolmente, e questo può portare a un innalzamento dei prezzi. Tuttavia, se un’offerta sembra troppo allettante, fai attenzione: potrebbe nascondere una truffa.

Essere consapevoli delle truffe che circolano nel mercato del baccalà è fondamentale per garantire la qualità dei prodotti che portiamo sulle nostre tavole.

Conoscere le specie simili, osservare l’aspetto e la consistenza del pesce, e prestare attenzione al prezzo sono tutti dettagli che possono aiutarti a riconoscere il vero baccalà. In questo modo, non solo eviterai di essere ingannato, ma potrai anche apprezzare appieno questo ingrediente pregiato della nostra tradizione culinaria.

Antonella Boccasile

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