Woody Allen e quel rapporto con le donne: "Predica bene e razzola male"

Woody Allen e quel rapporto con le donne: “Predica bene e razzola male”

29 Novembre 2013 - di Claudia Montanari

ROMA – Donne, gioie e dolori. Lo sa anche Woody Allen che da sempre parla delle donne come esseri nettamente superiori agli uomini. Ma quello che dice sulla maravigliosità della donna è davvero quello che pensa? Questa domanda se la pone Bruna Magi che su Libero Quotidiano racconta un Woody Allen diverso da quello che è da sempre nell’immaginario femminile. Perché, in effetti, se davvero ci si pensa il regista amato da tutte le donne “predica bene e razzola male”, rappresentando sa sempre, nei propri film, una donna dai tratti spesso stereotipati:

“Alla resa dei conti, nei suoi film, ci rendiamo conto che in realtà sono soltanto piccole idiote srive Bruna Magi, che aggiunge:

“Inoltre, con una certa presunzione intellettuale, non si è mai posto il problema della propria totale mancanza di sex appeal, interpretando lui stesso, in alcuni suoi film, ruoli di seduttore accanto a donne bellissime. Chissà cosa combinerà, anziano praticante del sesso, in Gigolò per caso, di John Turturro”

E nel suo ultimo film, “Blue Jasmin”, sugli schermi dal 5 Dicembre prossimo, l’immagine della donna non cambia:

“Il ruolo del dongiovanni lo ha affidato al grassoccio Alec Baldwin (l’ex marito di Kim Basinger, oggi risposato e di nuovo padre), che inserisce ovunque, una vera fissazione. Qui Baldwin è un ricchissimo uomo d’affari, investe e gioca in borsa, si rivelerà grande imbroglione. Marito infedele, è sposato con Jasmine (Cate Blanchett), icona della mondanità di Manhattan, tutta griffe e ricevimenti. Proprio quel tipo di quartiere dove anche Woody abita, ma dice che, essendo nato povero, lo fa soltanto per studiare i ricchi da vicino, gli interessano le loro abitudini, i divertimenti, i tradimenti, quasi fossero bestioline in vetrina. Però, il regista non ricorda che anche lui ha guadagnato milioni e milioni di dollari. All’inizio del film, Jasmine è a bordo di un aereo diretto a San Francisco, si sta trasferendo a casa della sorella Ginger (Sally Hawkins). Perché nel frattempo il marito è sprofondato nelle grinfie dell’Fbi: perduto il patrimonio e amanti varie, si è suicidato in carcere. Jasmine è piena d’alcol e tranquillanti, ma non ha rinunciato alle borse firmate. Ha una tragedia sulla schiena, cerca lavoro nello studio di un medico, ma in realtà resta una cretina superficiale che non ha il coraggio di raccontare la verità su se stessa a un nuovo amore incontrato per caso”

Insomma, lasciamo a Woody il beneficio del dubbio in merito al suo reale rapporto con le donne? Perché in fondo, un ruolo in un film non è detto che debba essere la regola. Woody si potrebbe salvare con una migliore immagine di donna rappresentata dalla sorella della protagonista, Ginger, che non è contaminata dai soldi. E invece nemmeno per sogno:

“Suo marito, anche lui vittima delle speculazioni del cognato, ha dovuto andarsene a lavorare in Alaska. Ginger ha un nuovo fidanzato, innamoratissimo nonostante lei non sia molto avvenente, e invece di tenerselo buono, lo tradisce con il primo bugiardone sposato incontrato a un festa. Vi sembrano donne degne di stima, di quella tipologia (anche queste parole sue) che ha fatto scoprire al regista il «senso» della vita? Conclusione: Woody Allen è un uomo fortunato. Infatti le sue adoranti spettatrici, di solito giustamente inesorabili verso uomini discutibili, tendono a dimenticare, anzi rimuovere, che Mia Farrow lo lasciò dopo aver scoperto la sua relazione con la figliastra Soon Yi, poi sposata. E ancora di recente, l’ottobre scorso, un’altra figliastra, Dylan, oggi 27 anni, è tornata a sparlare di lui, in un’intervista a Vanity fair. Perdonato perché genio, ammesso che lo sia? Non ci sembra corretto, neppure politicamente”

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