"Venere in Pelliccia", Roman Polanski al cinema con la lotta dei sessi

“Venere in Pelliccia”, Roman Polanski al cinema con la lotta dei sessi

28 Ottobre 2013 - di aavico

ROMA – Alla fine con “Venere in pelliccia” di Roman Polanski, arriva nelle sale la lotta dei sessi. Due soli personaggi, esattamente come vuole l’amore, e uno spazio volutamente claustrofobico in questo film che dal 14 novembre sarà nei cinema distribuito da 01 dopo essere passato al Festival di Cannes. Tratto dallo spettacolo di Broadway di David Ives e ispirato all’opera di Sacher Masoch, padre appunto del masochismo, Venere in pelliccia mette in campo le relazioni d’amore come atti di conquista, di potere.

E se nel masochismo raccontato dal film a soccombere e l’inetto regista Thomas (Mathieu Amalric) alla prese con un provino con quella che si rivelerà la sadica attrice Vanda (Emanuelle Seigner), alla fine il messaggio non troppo subliminale del film o meglio che arriva dello stesso Masoch è: ”non sarete mai salvi nelle mani di una donna”, buona o cattiva che sia.

”Non mi ha mai interessato il sessismo né’ il masochismo – ha detto Polanski in conferenza stampa Festival di Cannes – mi interessava più il dibattito, le battute che si instaurano tra questi due personaggi”. E sullo stesso argomento gli dà man forte David Ives: ”Non è vero che questo testo debba essere considerato sessista. Anzi tutto il contrario. Una volta in una rappresentazione a Londra, una donna in teatro si è alzata e ha alzato il braccio in segno di complicità con la protagonista”.

Fare un film con soli due personaggi dopo i quattro di “Carnage”: ”E’ stato sempre il mio sogno. In realtà già ne ‘Il coltello nell’acqua’, mio film d’esordio i personaggi erano solo tre”. Comunque per Polanski ”Portare un mazzo di fiori a una donna oggi può sembrare un’indecenza. Le donne si sono mascolinizzate, ma perdere il romanticismo non è affatto una cosa buona. Non voglio sembrare marxista, ma forse questo dipende dalle tante pillole di cui le donne si imbottiscono”.

Sempre a Cannes Emmanuelle Seigner, moglie del regista con cui ha avuto due figli, spiega: ”E’ vero tra attore e regista si creano dei rapporti sadomaso. Nonostante adori recitare c’è sempre qualcosa di negativo di questa condizione passiva dell’attore. Essere sottomesse e dipendente al desiderio di un altro e’ una cosa difficile da sopportare”. ”Thomas è uno presuntuoso. Uno che si proclama regista – ha spiegato invece cosi’ il suo personaggio Amalric -. Ma non ha alcuna esperienza di ciò che è davvero un attore o un attrice. Lui poi è impegnato in una relazione borghese con la sua donna il che la dice molto del suo coraggio nel prendersi dei rischi”. Frasi cult del film:”E’ l’amore che mi proponi? No è il potere che ti interessa” dice Vanda a Thomas. ”Che cosa c’è di più eccezionale del dolore, della degradazione” dice invece Thomas a Vanda. E ancora lo stesso Thomas: ”noi siamo come, uno il martello e l’altro l’incudine”.