Il Padrino locandina

I Sequel de “Il Padrino” finiscono in Tribunale: “Non sono all’altezza”

24 Febbraio 2012 - di Claudia Montanari

NEW YORK – I sequel de ”Il Padrino” non sarebbero all’altezza dell’originale scritto da Mario Puzo (1920-1999); anzi, sarebbero decisamente mediocri e per di più almeno uno sarebbe stato pubblicato senza la necessaria autorizzazione. La casa di produzione Paramount Picture, lo studio di Hollywood della celebre trilogia cinematografica diretta da Francis Ford Coppola e interpretata da Marlon Brando nei panni di Don Vito Corleone, ha fatto causa ad Anthony Puzo, figlio dello scrittore e suo esecutore testamentario, citandolo davanti alla Corte federale di New York per violazione del copyright. Secondo i documenti presentati in tribunale, la Paramount detiene i diritti de ”Il padrino” secondo un accordo firmato con Mario Puzo nel 1969, anno dell’uscita di ”The Godfather”.

La denuncia arriva alla vigilia della pubblicazione di un nuovo volume della saga ambientata nel mondo della mafia italoamericana: per il mese di maggio 2012 l’editore americano Grand Central ha annunciato l’uscita di ”The Family Corleone”, un prequel scritto da Ed Falco, che narra la storia di come Don Vito Corleone, grazie alla sua ascesa nel mondo della mafia newyorkese, divenne ‘Il Padrino’.

Il nuovo romanzo, ambientato negli anni Venti e Trenta del Novecento, è basato su un soggetto abbozzato da Mario Puzo. Da qui la richiesta di bloccare l’opera per evitare ulteriori danni al proprietario legittimo del ‘brand’ del ”Padrino”, ritenendo che il libro non possa essere all’altezza della qualità letteraria dell’originale. Dopo la morte di Mario Puzo, Paramount autorizzò gli eredi e l’editore Random House a pubblicare un sequel con il titolo ”Il ritorno del Padrino”, scritto da Mark Winegardner e apparso nel 2004. Nel 2006 Winegardner pubblicò un altro sequel, ”La vendetta del Padrino”, un volume che sostiene Paramount nella causa legale intentata davanti alla Corte federale non avrebbe autorizzato. Secondo la casa produttrice che detiene i diritti sull’opera di Mario Puzo, lungi dall’onorare la tradizione del ”Padrino” i sequel l’avrebbero in qualche modo compromessa se non danneggiata, fuorviando i lettori.

 

Fonte: Adnkronos