“Nuovo cinema Teheran”, quando le donne coraggio sono iraniane

13 Giugno 2016 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Quanto coraggio hanno le donne iraniane e quanta forza e voglia di vivere nonostante una società che non le ama. Questo almeno il fil rouge dei primi due film di “Nuovo cinema Teheran” (per info cliccare qui) rassegna iraniana composta da quattro opere che a partire dal 23 giugno saranno in sala con Academy2. I primi due film a scendere in campo sono ‘Un mercoledì di maggio’ del regista Vahid Jalilvand (in sala dal 23 Giugno) e ‘Nahid’ della regista Ida Panahandeh (27 giugno).

Intanto Nahid (Sareh Bayat) una giovane e bella donna divorziata che, con un certo coraggio, vive sola con il figlio di dieci anni in una città sul Mar Caspio, Nord dell’Iran. Ma per avere in custodia il figlio paga un prezzo non da poco. Secondo le leggi iraniane infatti, il figlio spetta al padre. Ma lui, un poco di buono che vive tra droghe e scommesse, ha concesso la custodia alla moglie a patto che lei non si risposi. Così quando Nahid incontra un altro uomo, benestante e che la ama appassionatamente e che la vorrebbe sposare, dovrà fare delle scelte. Conta di più l’amore per un figlio o l’amore per un uomo che ti può cambiare la vita?

”Come regista donna, sono sempre stata interessata alla questione femminile in Iran e più in generale, nel Medio Oriente. Nahid è uno dei primi film che si occupa del problema delle donne divorziate, incluso il loro diritto alla custodia dei figli e la questione del matrimonio temporaneo. Girando questo film – spiega la Panahandeh – , portando sullo schermo la storia di Nahid, ho voluto raccontare la vita piena di sofferenza di queste donne. Spero che far conoscere la condizione di queste, possa fare la differenza, possa contribuire a modificare la mentalità delle persone.

Il fulcro della società tradizionale è la maternità, e il ruolo principale di una donna è vivere e agire come una madre; in questo tipo di società non è riconosciuta alla donna la sua femminilità, quello che vuol dire essere donna oltre che madre”. Ancora una donna, altrettanto coraggiosa e di nome Leila (Niki Karimi), è la protagonista di ‘Un mercoledì di maggio’ di Vahid Jalilvand. Una donna disperata, con tanto di figlia, per la malattia che ha colpito il marito facendogli perdere l’uso di braccia e gambe.

Un singolare annuncio pubblicitario, pubblicato un mercoledì mattina su un quotidiano di Teheran, raccoglie una piccola folla di persone che richiede a un certo punto l’intervento della polizia. L’annuncio, del cinquantenne benefattore Jalal, che promette di dare 10.000 dollari a chi dimostra di averne un impellente bisogno, raccoglie inevitabilmente una folla di disperati che sperano di essere i prescelti. Tra loro anche Leila che però ha una colpa, quella di essere stata fidanzata con Jalal venti anni prima.

”Ho sognato per anni di essere come Jalal – dice il regista -. Mi sono svegliato sconfortato, deluso, con il desiderio irrealizzabile di non poter essere come lui e osservavo con sdegno il mio riflesso nello specchio. Dedico questo film a tutti i Jalal del mio paese, alle persone comuni che cercano la sofferenza negli occhi degli altri e non sono mai riuscite a farsi ascoltare dai governi, dagli uomini di stato, da quelli che hanno il potere per chiedere aiuto, alle persone che non sono mai state indifferenti al dolore negli occhi delle persone. Vivo in un paese dove Dio ha elargito i suoi doni di abbondanza e ricchezza, ma purtroppo molte persone non possono goderne”.

Il 28 giugno, sempre per la rassegna ‘Nuovo cinema Theran’ arriverà ‘A Dragon Arrivers’ di Mani Haghighi mentre ‘A girl walks home alone at night’ della regista Ana Lily Amirpour, il 30 giugno. Entrambi saranno distribuiti da Academy2.

(Di Francesco Gallo, Ansa).

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