ROMA – Capostipite di un filone cinematografico a tema scolastico, “La scuola” di Daniele Luchetti è un piccolo gioiello di umanità e impegno sociale che merita di essere visto o rivisto.
Tratto da due libri di Domenico Starnone, la pellicola si avvale di flashback per raccontare un intero anno scolastico, caratterizzato sostanzialmente da alunni indisciplinati e professori incapaci, sia da un punto di vista personale che lavorativo. A ricordare tutto è il professor Vivaldi (un ottimo Silvio Orlando), uomo svagato ed idealista, in assoluto il più amato dagli alunni.
Daniele Lucchetti riesce bene in questo film a mescolare commedia e approfondimento psicologico, ironia e acuta osservazione della realtà, che appare sempre più frastagliata e incoraggiante. Vincitore del David di Donatello come miglior film nel 1995, “La scuola” è una di quelle pellicole che sembrano non invecchiare e che riescono ancora a restituire con freschezza emozioni.
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