ROMA – Chi subisce il fascino malinconico e ambiguo di Roma d’estate, non può non vedere o rivedere “Il sorpasso”, il film capolavoro di Dino Risi; a Ferragosto, a Roma, lo sfacciato e furbo Bruno (un mitico Vittorio Gassman) incontra casualmente Roberto (Jean Louis Trintignant), un timido studente di legge rimasto in città per preparare gli esami. Il ragazzo si lascia convincere a seguire Bruno in un viaggio improvvisato a bordo della sua spider decappottabile.
Il grande talento di Dino Risi riesce, attraverso la commedia, a rappresentare due atteggiamenti antitetici rispetto alla vita, uno spregiudicato e orientato verso un facile successo, ed uno più legato a valori tradizionali. La vittoria del mito dell’amoralità, della furbizia e dell’ignoranza sembra saper anticipare con triste lucidità, ne “Il sorpasso”, le sorti future del costume italiano, ed è anche per questo che il film, che ottenne strepitosi risultati di pubblico e critica, non perde d’attualità e di interesse.
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