"Her", la voce di Scarlett Johansson fa innamorare

“Her”, la voce di Scarlett Johansson fa innamorare

7 Marzo 2014 - di aavico

ROMA – La sceneggiatura originale è stata appena premiata con l’Oscar e in 150 copie uscirà in sala da Bim il 13 marzo l’originale Lei (titolo originale Her), il film di Spike Jonze. Innamorarsi di una voce (specie se è quella di Scarlett Johansson, doppiata nella versione italiana da Micaela Ramazzotti) non è alla fine una cosa rara, ma se dietro quella voce non c’è uno straccio di corpo il fatto è diverso. Ma nel futuro inquietante e non così lontano di Lei, è proprio quello che accade al malinconico Theodore (Joaquin Phoenix), un tranquillo quarantenne che fa un lavoro davvero strambo: scrive lettere ispirate d’amore e d’amicizia per altri. Ma Theodore, triste anche per il recente divorzio con l’amata moglie, non è certo uno che non segua le tecnologie. Giochi virtuali nella sua casa, chat erotiche con sconosciute, e così, quando esce sul mercato un nuovo sistema operativo (OS), non ci pensa su scaricarlo sul suo mega-computer.

Questo software, che ha la voce sensuale della Johansson, sembra fare davvero tutto. Legge le e-mail, dopo averle selezionate, ha il controllo di tutte le cose da fare del suo cliente, ma soprattutto si relaziona con il suo utente in un modo sempre più personale. Insomma, poco a poco, Theodore si scoprirà innamorato di Samantha (questo il nome della voce di Os) e, quello che è peggio, la stessa Samantha si innamora di quest’uomo vegano e pieno di una straordinaria sensibilità. Il fatto è che la voce del software sa dire le parole giuste al momento giusto e anche per il sesso, anche senza contatti, ha i suoi metodi e orgasmi. E mentre così le esperienze dirette con altre donne di Theodore non trovano mai vera rispondenza, quelle con Samantha vanno a gonfie vele. Anche se l’uomo scoprirà che non è certo il solo ad avere rapporti con la voce del sistema OS e che le voci come quelle di Samantha non sono affatto fedeli.

”Perchè questa storia? – ha spiegato il regista di ‘Essere John Malkovich‘ al Festival di Roma a novembre dove il film fu presentato in anteprima in concorso – Era un modo di affrontare tante tematiche allo stesso tempo e soprattutto i rapporti con cui ci relazioniamo con gli altri. Per fare questo ho creato un mondo bello, in cui ci muove con facilità, con bei posti e cibo buono, ma in cui non mancano nelle persone desideri irrealizzati”. Per quanto riguarda l’amore, ha spiegato ancora Jonze: ”Non so se questo sarà davvero il futuro dell’amore. Non credo di avere una risposta per questo”. Phoenix ha smussato: ”Non ho una vera e propria tecnica per interpretare un personaggio, ma seguo invece molto la mia ispirazione e le indicazioni di regia”. Per la Johansson, ”il mio personaggio può accedere a tutte le informazioni del mondo, elabora ogni pensiero e ogni reazione del momento, ma non ha opinioni preconcette, quindi, malgrado la sua conoscenza conserva un certa schiettezza”.