Gerard Depardieu racconta la sua nuova vita in Russia: "Non ho rimpianti"

Gerard Depardieu racconta la sua nuova vita in Russia: “Non ho rimpianti”

12 Luglio 2013 - di aavico

PARIG – Sul set di un film, al suo ristorante italiano preferito, in giro per la città con lo scooter elettrico e pieno di progetti. La nuova vita di Gerard Depardieu è a Mosca, dove si è trasferito da un paio di mesi, dopo avere ottenuto la cittadinanza russa per sfuggire alla morsa fiscale del suo paese d’origine, la Francia.

La Russia ha i suoi misteri e questi misteri sono anche i miei”, dice l’attore francese al settimanale Gala durante le riprese a Mosca di un episodio della serie comica culto per i giovani dal titolo “Zaitsev+1” dove veste i panni di un padre anticonformista. Per tutti, dai taxisti ai camerieri, qui è ‘Monsieur Gerard’.

E’ ormai un cliente fisso de La Cipolla, un ristorante italiano vicino all’hotel Metropol dove soggiorna; gira per la città con una moto elettrica senza casco (qui è permesso), va in chiesa ogni mattina per incontrare padre Tikhon Chevkounov, che è anche il confessore dell’amico Vladimir Putin. Di Mosca ama ”la calma, la bellezza, la forza spirituale, il cuore degli uomini”. La sua casa, una dacia tutta in legno, sorgerà a Bieli Stolbi, una borgata di cineasti nel quartiere Domodedovo, nella periferia della città. Intanto l’attore ha aperto un caffè a Saransk in Mordovia, a oltre 600 chilometri dalla capitale dove ha anche registrato la sua residenza.

”Mi sono trasferito qui da due mesi e mezzo – racconta Depardieu -. Il motivo? Da un lato per girare un film (Turquoise, produzione franco-russa con Liz Hurley) e dall’altro perchè ho in ballo alcuni progetti. Voglio aprire un ristorante a Mosca e uno a Sarank, di fronte al lago, per sviluppare un ecoturismo con le persone dei paesi vicini. E poi mi sento molto bene in contatto con la natura. E in Russia non posso lamentarmi: la natura è sublime tra laghi e foreste”. Si considera un espatriato? ”Non proprio – ammette -. Quando ho visto che dovevo pagare più dell’85% di quello che guadagno in tasse all’età di 65 anni ho detto no, non ne voglio più sapere della Francia. C’è poi nel mio Paese, quest’odio manifesto contro i ricchi. La classe politica francese ha un sacco di privilegi, che non venga a dare lezioni agli altri!”.